Assegno unico per figli a carico: l’ISEE è obbligatorio o si può fare richiesta anche senza? Facciamo chiarezza.
Prima di fare domanda per l’assegno unico figli a carico, partito ufficialmente dal 1° gennaio 2022, è sempre consigliato presentare prima l’ISEE 2022.
L’importo dell’assegno unico per figli a carico, infatti, varia a seconda della situazione economica del nucleo familiare, fotografata però al 31 dicembre 2020: è questo, infatti, il periodo preso come riferimento dall’ISEE 2022 con validità dal 1° gennaio al 31 dicembre prossimo.
Tuttavia, non è un obbligo: la domanda per l’assegno unico, infatti, si può anche presentare senza ISEE. Vi è poi la possibilità di decidere se presentare l’ISEE in un secondo momento, tenendo in mente determinate scadenze, oppure se non presentarlo per niente.
A seconda della decisione presa ci sono delle conseguenze sull’importo dell’assegno unico, come vi spiegheremo meglio di seguito.
Assegno unico figli: quale ISEE?
L’importo dell’assegno unico per figli a carico riconosciuto a partire dal 1° marzo 2022 spetta in base all’ISEE. Nel dettaglio, si terrà conto dell’indicatore calcolato ai sensi dell’articolo 7 del DPCM n°159/2013, ossia l’ISEE minorenni.
In alternativa, qualora ne ricorrano le condizioni, si può richiedere un ISEE minorenni corrente (articolo 9 del medesimo decreto) così da avere diritto a un importo maggiore.
Qual è la differenza tra un ISEE ordinario e un ISEE per minorenni? Generalmente nel caso di coppie di genitori coniugati o comunque conviventi non ce ne sono. Diversamente, ossia per genitori non coniugati e non conviventi tra loro, nell’ISEE ordinario non va considerato l’altro come componente aggiuntiva o componente attratta, la quale invece va indicata nell’ISEE minorenni.
Quando invece l’assegno unico è richiesto per figli maggiorenni, il riferimento è l’ISEE ordinario (articoli da 2 a 5 del DPCM 159/2013) o l’ISEE ordinario corrente (articolo 9 del medesimo decreto).
Assegno unico per figli a carico: l’ISEE è obbligatorio?
Si parla di assegno unico universale proprio perché questo spetta a tutti, indipendentemente dalla condizione economica. È l’importo a essere determinato tenendo conto di redditi e patrimoni del nucleo familiare, non il diritto stesso alla prestazione.
Ad esempio, per avere diritto all’importo massimo dell’assegno unico (175,00€ per figlio più eventuali maggiorazioni) bisogna avere un ISEE pari o inferiore a 15.000,00€.
Sopra a questa soglia l’importo dell’assegno unico scende progressivamente, fino ad arrivare a un minimo di 50,00€ raggiunti i 40.000,00€. Sopra di questa l’importo è sempre di 50,00€ mensili, e vale lo stesso per coloro che presentano domanda per l’assegno unico per figli a carico senza aver prima richiesto l’ISEE.
Domanda assegno unico senza ISEE: si può richiedere in un successivo momento?
Chi presenta domanda senza ISEE, quindi, avrà diritto all’importo minimo dell’assegno unico per figlio, ossia 50,00€ per i figli minori, 25,00€ per i maggiorenni. Si aggiungono poi eventuali maggiorazioni.
Tuttavia, qualora l’ISEE venga richiesto in un secondo momento, l’assegno unico verrà ricalcolato tenendo conto della situazione economica dichiarata. Ma va fatta una distinzione:
- nel caso di ISEE presentato entro il 30 giugno l’assegno unico verrà ricalcolato già a partire dal 1° marzo. In tal caso, dunque, la prestazione verrà conguagliata e spetteranno tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo;
- nel caso di ISEE presentato dal 1° luglio, l’assegno unico verrà ricalcolato ma solamente per le mensilità accreditate successivamente. Non spettano, dunque, eventuali arretrati per le mensilità precedenti.
Conviene, quindi, presentarlo comunque entro il 30 giugno così da avere diritto, in caso di ISEE inferiore ai 40.000,00€, agli arretrati. In ogni caso la procedura migliore è comunque quella che vede inizialmente la richiesta dell’ISEE 2022 e solo successivamente si inoltra la domanda per l’assegno unico: d’altronde per avere diritto a questa prestazione già dal 1° marzo c’è tempo fino al 28 febbraio per la richiesta.
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