Valute, indici e materie prime: gli asset migliori e i peggiori del 2016

Flavia Provenzani

29 Dicembre 2016 - 08:58

Ecco gli asset migliori e peggiori del 2016, dalle valute agli indici e le materie prime. Analisi di Bloomberg.

Valute, indici e materie prime: gli asset migliori e i peggiori del 2016

Mercati: gli asset migliori e peggiori del 2016 tra valute, indici azionari, materie prime e bond.

Dal crollo dei mercati di inizio 2016, alla vittoria di Trump e alla Brexit, l’anno che sta per concludersi è stato a pieno di sorprese per gli investitori.

Movimenti di tale portata hanno portato insieme disgrazia e opportunità sui mercati finanziari. Così, con il 2016 ormai alla fine, è tempo di vedere quali sono stati gli investimenti migliori e peggiori al mondo quest’anno.

Le valute migliori e peggiori del 2016

È stato un anno particolarmente negativo per tutte quelle valute chiamate “sterlina”. La sterlina egiziana e la valuta peggiori del 2016, l’Egitto ha preso la drammatica decisione di permettere di scambiare la valuta liberamente nel tentativo di stabilizzare un’economia in difficoltà tra la carenza di dollari in riserva e il peso dei disordini sociali.
La sterlina inglese è crollata dopo la Brexit e non ha più recuperato.

Sul fronte delle valute migliori per il 2016, il bitcoin è certamente il best performer dell’anno, con un rialzo di oltre il 100% grazie ai controlli sul capitale in Cina e le spinte isolazioniste di Regno Unito e Stati Uniti che hanno alimentato l’esigenza di asset alternativi.

Tornando alle valute coniate ed emesse da Stati e banche centrali, il rublo russo è la valuta migliori del 2016 grazie alla ripresa del prezzo del petrolio.

Di seguito, una tabella redatta da Bloomberg con le valute migliori e peggiori del 2016 a livello mondiale.

Nonostante il crollo della sterlina inglese non eguagli la discesa delle valute dei mercati emergenti, segna la peggior performance tra le valute principali nel mercato del Forex.

Gli indici azionari migliori e peggiori del 2016

Nonostante la pausa recente, l’indice del Brasile Ibovespa rimane il best performer del 2016. Il rialzo è dovuto soprattutto alla speranza che il presidente Michel Temer, salito al potere dopo l’impeachment di Dilma Rousseff, possa finalmente dare fine alla recessione peggiore dell’ultimo secolo e portare stabilità in campo politico.

Il mercato azionario della Nigeria ospita invece l’indice peggiore dell’anno.
L’economia del Paese si prepara a segnare una contrazione nel 2016, per la prima volta in più di vent’anni. Pesano i controlli sui capitali che scoraggiano gli investimenti stranieri e il controllo dei militanti del settore petrolifero.

Le materie prime migliori e peggiori del 2016

Se il 2015 è stato un anno pessimo per le materie prime prime, quest’anno è difficile trovare dei ribassi. Gran rialzo per il gas naturale, che è aumentato del 60% negli ultimi 12 mesi.

Il prezzo del petrolio ha rimbalzato, anche se il processo è stato molto difficile. Il greggio WTI è scivolato sotto quota 30 dollari prima di superare i 50 dollari - un buon rialzo annuale di circa il 50%.

Sono gli agricoltori i soggetti più in difficoltà nel settore delle materie prime, con il grano e il mais che segnano rispettivamente un ribasso del 13% e dell’1,6%.

Ecco la tabella completa sull’andamento delle materie prime nel 2016:

Le obbligazioni migliori e peggiori del 2016

I bond venezuelani sono tra i titoli di Stato migliori nel 2016, il che sorprende dato il disagio sociale e le difficoltà finanziarie del Paese. I titoli del Venezuela sono in rally sulle voci che il governo possa essere alla ricerca di un accordo per ridurre le incombenti scadenze del debito, il che darebbe al Paese un po’ di respiro fiscale data la scarsa liquidità. Altro debito scade nel 2017, e alcuni pagamenti sono già stati saltati.

I titoli di Stato peggiore provengono dal Mozambico; pesa la forte crisi del debito e l’inflazione in aumento.

Sul fronte dei corporate bond ad alto rendimento negli Stati Uniti, le società del settore energetico possono dirsi le migliori del 2016 grazie alle scommesse che la quotazione del petrolio si sarebbe ripresa.
I bond emessi dalla Sidewinder Drilling sono invece i peggiori dell’anno; l’agenzia di rating Moody’s ha effettuato un downgrade della società e previsto un possibile default.

Nei mercati emergenti, le obbligazioni migliori sono quelle della Anton Oilfield Services. La società si è ripresa dal downgrade dello scorso anno grazie ad un accordo per nuovi finanziamenti ottenuto con una banca di Shanghai. È della Privatbank Commercial Bank l’obbligazione corporate peggiore dei mercati emergenti; pesa la paura d’insolvenza.

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