Assorbenti gratis in Scozia: primo Paese al mondo. Dov’è l’Italia rispetto all’Europa?

Martino Grassi

25/11/2020

La Scozia ha approvato un emendamento che garantisce la distribuzione gratuita degli assorbenti a tutte le donne. Ma qual è la situazione in Europa e in Italia?

Assorbenti gratis in Scozia: primo Paese al mondo. Dov’è l’Italia rispetto all’Europa?

Gli assorbenti saranno gratis in tutta la Scozia. Questa importante novità è stata introdotta con l’approvazione (all’unanimità) del “Period Product (Free Provision) Bill” da parte del parlamento. Si tratta del primo provvedimento al mondo che prevede la distribuzione gratuita di assorbenti e altri prodotti legati al ciclo mestruale a “chiunque ne abbia bisogno”.

La proposta, lanciata dalla parlamentare Monica Lennon, aveva ricevuto già una prima approvazione lo scorso febbraio, ma adesso arriva la conferma ufficiale. La nuova legge segue un altro provvedimento, approvato alla fine del 2018, che prevedeva la distribuzione gratuita di prodotti sanitari femminili alle studentesse di liceo e università.

Assorbenti gratis in Scozia: primo Paese al mondo

Gli assorbenti e i prodotti legati al ciclo mestruale saranno distribuiti in modo completamente gratuito a tutte le donne che ne avranno bisogno in Scozia. Il governo ha infatti deciso di destinare 9,2 milioni di sterline, circa 10,3 milioni di euro per contrastare quella che viene definita period poverty, ovvero le difficoltà economiche nel procurarsi assorbenti e altri prodotti per il ciclo mestruale.

L’intento della proposta di legge di Monica Lennon era proprio quello di andare ad alleggerire il costo, spesso troppo alto, dei prodotti necessari durante il ciclo mestruale. È stato calcolato che in media, una donna nel Regno Unito, spende almeno 8 sterline (circa 9 euro) al mese in assorbenti e altri prodotti per il ciclo, una cifra che incide notevolmente sul budget delle persone a basso reddito.

Secondo una ricerca condotta nel 2017 dal Plan International UK, nel Regno Unito il 10% delle donne non potevano permettersi di acquistare prodotti necessari durante il ciclo. Cifra che è salita al 30% nel periodo di lockdown, secondo quanto riportato da un’ulteriore indagine pubblicata lo scorso marzo.

Adesso ciascuna delle 32 divisioni amministrative della Scozia dovrà decidere come attuare la legge, mettendo a disposizione assorbenti o altre alternative in maniera ragionevolmente facile e con ragionevole discrezione a tutte le donne che li richiedano. Gli assorbenti e i tamponi potranno essere distribuiti anche nelle società sportive, dalle autorità locali e attraverso le associazioni di beneficenza.

La situazione in Italia e in Europa

Il provvedimento attuato dalla Scozia segna un enorme passo avanti nell’abolizione delle disparità di genere. È ormai tristemente risaputo che le donne sono ancora soggette a quella che viene definita Pink Tax ossia una maggiorazione del prezzo di alcuni prodotti rivolti alle donne, in media il 7% più costosi di quelli maschili, oltre che alla Tampon Tax, ossia l’IVA a cui sono soggetti i prodotti di igiene femminile, che ancora vengono riconosciuti da molti governi (tra cui quello italiano) come beni di lusso, e non prodotti indispensabili.

In Europa ci sono Paesi che hanno deciso di eliminare completamente l’IVA sui prodotti sanitari e igienici femminili, altri ancora che attuano un’aliquota ridotta, e infine Paesi, come l’Italia che continuano a considerarli un bene di lusso. Per i momento il nostro Paese è tra quelli che attua una delle aliquote più alte in tutta Europa. Laura Boldrini con un emendamento al Decreto fiscale, aveva proposto di ridurre l’IVA dal 22 al 10%, emendamento che però è stato respinto dalla Commissione Bilancio della Camera, facendo rimanere l’imposta aggiunta invariata. Ma qual è la situazione in Europa? Ecco i Paesi che applicano le aliquote più alte nel vecchio continente secondo un rapporto pubblicato da Eurostat:

Stato IVA sugli assorbenti
Ungheria 27%
Danimarca 25%
Croazia 24%
Svezia 24%
Finlandia 24%
Italia 22%
Repubblica Ceca 21%
Lettonia 21%
Lituania 21%
Bulgaria 20%

In Europa i Paesi più virtuosi sotto questo aspetto sono l’Irlanda, che ha deciso di abolire completamente l’Iva su questi prodotti, seguita dalla Spagna (4%) e dal Regno Unito e Cipro (5%).

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