L’assunzione di un bracciante agricolo si ricollega alle regole di cui ai contratti collettivi di riferimento. Ecco che cosa bisogna sapere in tema di contratti, orario di lavoro, retribuzione e non solo.
Per l’assunzione di un bracciante agricolo bisogna tenere in mente determinate regole e procedure.
In un periodo in cui l’economia italiana è in decisa ripresa, anche il settore dell’agricoltura ne trae giovamento. Infatti, è ormai ben noto il boom di giovani coltivatori nel nostro paese.
E se ancora in alcuni contesti la crisi economica si fa sentire con durezza, l’agricoltura mostra ancora una volta la forza di resistere alle difficoltà legate a uno shock pandemico che ancora sta facendo sentire i suoi effetti.
Come recentemente dichiarato da Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro, nel secondo trimestre del 2021, l’agricoltura ha registrato un consistente aumento di posizioni lavorative, oggi pari a circa 1,8 milioni. In particolare i giovani agricoltori sono aumentati dell’8% negli ultimi 5 anni. E più di 55 mila sono le aziende agricole guidate da giovani registrate l’anno scorso.
Insomma, l’agricoltura ha continuato a mostrare vitalità e a offrire opportunità di lavoro anche nel bel mezzo della crisi sanitaria.
Ecco perché appare opportuno, di seguito, volgere l’attenzione alla figura del cd. bracciante agricolo, per capire di che cosa bisogna tenere conto per assumerlo in modo conforme alle norme vigenti. Facciamo chiarezza.
ASSUNZIONE BRACCIANTE AGRICOLO
Assunzione bracciante agricolo: il contesto di riferimento
La crisi legata alla pandemia ha consentito di rivalutare l’agricoltura non soltanto come settore strategico per assicurare all’Italia i beni essenziali, ma anche per il suo ruolo clou nella risposta alle emergenze e alla crisi economica.
In particolare, nel quadro delle occupazioni di ambito agricolo, trovano spazio i cd. OTD, detti anche braccianti agricoli o giornalieri di campagna, vale a dire gli operai a tempo determinato del settore agricolo.
In linea generale, siamo innanzi a lavoratori agricoli assunti per lo svolgimento di lavori di scarsa durata, ossia saltuari e non continuativi. Ciò nella finalità di compiere una specifica fase lavorativa o per sostituire operai agricoli che hanno diritto alla conservazione del posto.
Per una corretta assunzione del bracciante agricolo, è da notare che nel settore agricolo è lavoratore dipendente ogni soggetto che compia il proprio lavoro manuale, su corrispettivo, per coltivare terreni; allevare bestiame e per attività collegate a favore di un’azienda agricola o di un soggetto che compie a sua volta attività agricole.
Inoltre, i braccianti o operai agricoli a tempo determinato sono esclusi dalle limitazioni inerenti il lavoro a termine nel Testo unico dei contratti di lavoro, ad opera del noto decreto Dignità.
Se si intende procedere con l’assunzione di un bracciante agricolo, bisogna tener presente che il rapporto di lavoro degli operai agricoli è regolato dalle norme di cui al contratto collettivo nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti (periodo 2018-2021).
Il contratto in oggetto applica una diversa disciplina in relazione all’inquadramento del lavoratore; distinguendo tra operai agricoli e operai florovivaisti; ma anche tra contratti a tempo indeterminato e contratti a tempo determinato.
Ne consegue, ovviamente, che la busta paga del bracciante o operaio agricolo è articolata diversamente in base all’area di appartenenza, al profilo professionale e al tipo di contratto di lavoro attivato, a tempo indeterminato o a termine.
Tuttavia, occorre tener presente anche quanto segue: il CCNL operai agricoli e florovivaisti non è il solo punto di riferimento per la opportuna gestione del rapporto di lavoro in agricoltura. Ciò giacché deve essere obbligatoriamente integrato dalle disposizioni incluse nei contratti provinciali, valevoli in rapporto al luogo della prestazione di lavoro dell’operaio.
In altre parole la contrattazione provinciale predispone un apparato normativo a se stante, anche sul piano retributivo e del complesso delle regole del rapporto di lavoro.
Assunzione bracciante agricolo: come funziona?
In base all’art. 21 del CCNL in vigore, abbiamo che il bracciante o operaio agricolo a tempo determinato (ODT), può essere assunto con tre tipologie di contratto diverse. Eccole di seguito:
- assunzione per lo svolgimento di lavori di breve durata, stagionali o di tipo saltuario, per fase lavorativa o per la sostituzione di operai mancanti dal luogo di lavoro, ma con diritto alla conservazione del posto;
- assunzione per lo svolgimento di più lavori stagionali o per più fasi lavorative nell’anno. In dette circostanze si applica la cd. garanzia delle 100 giornate, per la quale l’azienda agricola è obbligata ad assicurare almeno cento giornate di occupazione in un anno. Inoltre, nel contratto individuale di lavoro del bracciante devono essere inseriti i periodi presumibili di lavoro, per i quali l’operaio dà la sua disponibilità per non rischiare la perdita del posto di lavoro e della garanzia occupazionale (tranne le ovvie ipotesi d’impedimento oggettivo);
- garanzia di 180 giornate: si tratta di un particolare tipo di assunzione con contratto di lavoro a termine di durata maggiore di 180 giornate di effettivo lavoro, in un solo rapporto continuativo.
Assunzione di un bracciante agricolo: la disciplina dell’orario di lavoro
In base all’art. 34 del CCNL applicato, occorre tener conto del fatto che l’orario di lavoro corrisponda a 39 ore settimanali, ovvero a 6 ore e 30 minuti al giorno.
Inoltre, come opportunamente indicato nel contratto collettivo, la variabilità dell’orario ordinario settimanale è consentita nel limite di 85 ore all’anno, con un orario massimo che non deve superare le 44 ore alla settimana. Su questo punto, rilievo specifico ha la contrattazione provinciale.
In particolare, all’art. 42 del CCNL operai agricoli e florovivaisti, si trova indicato che è:
- lavoro straordinario, quello svolto oltre l’orario ordinario di lavoro;
- lavoro festivo, quello svolto nelle domeniche e negli altri giorni festivi riconosciuti dallo Stato di cui all’art. 40;
- lavoro notturno, quello svolto dalle ore 20:00 alle ore 6:00, nei periodi nei quali è in vigore l’ora solare e dalle ore 22:00 alle ore 5:00, nei periodi in cui è in vigore invece l’ora legale.
Al citato articolo è indicato che i limiti al lavoro notturno al coperto sono indicati nei contratti provinciali. Mentre il lavoro straordinario non potrà oltrepassare le 3 ore giornaliere e le 18 settimanali e dovrà essere adottato dal datore di lavoro soltanto in ipotesi di chiara necessità, il cui mancato svolgimento metta a rischio le colture e la produzione dell’azienda.
Sempre al CCNL è indicato che, fermo restando quanto sopra, il limite massimo individuale di lavoro straordinario nell’anno non potrà oltrepassare le 300 ore.
Assunzione bracciante agricolo: come funziona la retribuzione?
Gli elementi essenziali della retribuzione lorda degli operai agricoli sono definiti dal contratto collettivo nazionale al momento in vigore (art. 49) e dai contratti collettivi provinciali che, come abbiamo detto, hanno indubbio rilievo. Ecco quali sono questi elementi:
- salario contrattuale, di cui ai contratti provinciali;
- generi in natura assegnati per contratto o consuetudine;
- terzo elemento, che vale per gli operai a tempo determinato (vedremo tra poco di che cosa si tratta).
Da notare che, in base alle norme vigenti, la retribuzione è oraria per i florovivaisti e per gli operai agricoli a tempo determinato. In particolare, la paga di ogni giorno, per i braccianti agricoli, si calcola dividendo il salario mensile per 169 (cd. divisore orario).
Le tabelle retributive sono regolate dalla contrattazione collettiva e quella provinciale ha la finalità di porre norme anche per ulteriori rilevanti istituti, come ad es. il trattamento dell’infortunio e la disciplina dell’orario di lavoro.
Assunzione di un bracciante agricolo: che cos’è il terzo elemento?
Sopra abbiamo accennato al cd. terzo elemento, ma di che si tratta esattamente? Ebbene, con esso abbiamo uno degli elementi che costituiscono la retribuzione degli operai agricoli a tempo determinato, ossia i braccianti.
Il terzo elemento include la corresponsione di vari istituti riconosciuti agli operai a tempo indeterminato e sono calcolati su 312 giorni lavorativi.
In pratica, abbiamo innanzi una maggiorazione retributiva in cui sono ricomprese le voci di retribuzione diretta e indiretta che non sono versate all’OTD, a causa della discontinuità del rapporto di lavoro agricolo.
Nel terzo elemento troviamo: ferie, tredicesima e quattordicesima mensilità e festività nazionali e infrasettimanali. Inoltre, l’ammontare del terzo elemento, in percentuale, è quantificato sul salario contrattuale così come regolato dal contratto provinciale.
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