Ci sono delle situazioni che danno diritto all’aumento dell’importo degli assegni al nucleo familiare; ecco come fare per darne comunicazione all’INPS.
Gli assegni al nucleo familiare, ai più conosciuti anche come assegni familiari, hanno un importo che varia a seconda del reddito familiare e del numero, e dello status, dei componenti del nucleo. Nel dettaglio, l’importo aumenta al diminuire del reddito familiare, o comunque all’incremento del numero dei componenti del nucleo.
Di conseguenza, l’importo degli assegni al nucleo familiare (ANF), aumenta in caso di una nuova nascita, oppure nel caso in cui lo stipendio percepito dovesse subire un taglio. Un’altra variazione che comporta l’aumento degli assegni al nucleo familiare è quella che riguarda lo status giuridico dei componenti, come ad esempio la modifica dello stato civile o anche l’insorgere di una qualche inabilità.
Ricapitolando, sono tre i casi in cui aumenta l’importo degli ANF:
- riduzione del reddito familiare (mentre diversamente, in caso di aumento, l’importo diminuisce);
- aggiunta di un componente minorenne a carico (mentre in caso di uscita, ad esempio per qualche figlio non più a carico, l’importo diminuisce);
- variazione dello status giuridico.
L’importo degli ANF - che potete consultare qui - quindi, dipenderà dall’andamento di queste tre voci. Quel che resta da capire è come fare per aumentarne l’importo, ossia cosa fare per comunicare una tale variazione. Scopriamolo.
Come aumentare l’importo degli assegni al nucleo familiare
Sia per variazioni del nucleo familiare che a livello reddituale, la comunicazione va data al datore di lavoro compilando il modello ANF43 che potete scaricare di seguito. In alcuni casi - che trovate indicati di seguito - è inoltre richiesta l’autorizzazione all’INPS:
- qualora venga richiesta l’inclusione di determinati familiari nel nucleo, come ad esempio nel caso di fratelli e sorelle;
- qualora sia possibile la duplicazione di pagamento (come nel caso della separazione);
- per applicare l’aumento dei livelli reddituali;
- qualora il coniuge non abbia sottoscritto la dichiarazione di responsabilità nel modello ANF/DIP.
Negli altri casi, quindi, non è necessaria l’autorizzazione dell’INPS e basterà compilare, firmare e presentare il modello ANF43 al proprio datore di lavoro. Ovviamente, oltre al suddetto modello bisognerà allegare anche i documenti che attestano la variazione. Ad esempio, nei casi di variazione dei nuclei familiari: per la nascita del figlio basta presentare il relativo certificato.
Insieme al modello trovate tutte le informazioni su quali sono le comunicazioni che vanno date all’INPS utilizzando lo stesso.
Da quando aumenta l’importo degli assegni al nucleo familiare?
La domanda è: una volta avvenuta la variazione, da quando si applica eventualmente l’aumento? Dipende dal motivo che fa scattare l’incremento.
In particolare, nel caso di variazione reddituale la decorrenza della rideterminazione dell’importo avviene comunque dal 1° luglio successivo (ricordiamo, infatti, che il periodo di fruizione va appunto dal 1° di luglio al 30 di giugno). Per le variazioni che riguardano i componenti del nucleo familiare, invece, è necessario distinguere tra insorgere e cessazione del diritto.
Ad esempio, pensiamo a una nuova nascita. In questo caso si ha diritto a un aumento dell’assegno al nucleo familiare, il quale scatta dal mese stesso in cui sorge il diritto. Per un nuovo nato il 20 febbraio, quindi, l’aumento scatta dal 1° febbraio.
Diversamente, in caso di evento che provoca la cessazione del beneficio, come ad esempio per il figlio che compie la maggiore età, la decorrenza è dal mese successivo. Per il figlio che compie 18 anni il 20 febbraio, dunque, la cessazione avviene dal 1° marzo.
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