Per il 60% dei rispondenti al sondaggio di Money.it è sbagliato aumentare la spesa militare dell’Italia fino al 2% del Pil come deciso, ma con un limite temporale al 2028, dal nostro Parlamento.
Aumentare la spesa militare al 2% del Pil è sbagliato. Questo è il risultato del sondaggio lanciato da Money.it proprio nelle ore in cui, al Senato, il Parlamento ha dato il suo via libera definitivo al decreto Ucraina anche con i voti del Movimento 5 stelle, cosa non scontata alla vigilia viste le perplessità espresse da Giuseppe Conte anche nel corso di un duro faccia a faccia con Mario Draghi.
Come si può vedere dall’esito del sondaggio, che ricordiamo non ha valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 60% dei rispondenti ha bocciato la scelta di aumentare la spesa militare fino al 2% del Pil.
Probabilmente annusando questo malcontento popolare evidenziato anche dai sondaggi condotti dai vari istituti di ricerca, alla fine il Governo ha deciso di allungare i tempi per il raggiungimento di questo obiettivo reso necessario dallo scoppio della guerra in Ucraina.
L’Italia così confermando l’impegno preso in sede Nato prima nel 2006 e poi nel 2014, cercherà di aumentare la propria spesa militare fino al 2% del Pil non più entro il 2024, come chiesto dall’Alleanza atlantica, ma entro il 2028.
In sostanza non ci sarà un brusco aumento della spesa, per arrivare al 2% occorrono 13 miliardi extra ogni anno al momento senza coperture, ma l’incremento avverrà in maniera più graduale essendo diluito da qui al 2028.
Una mediazione strappata dal Movimento 5 stelle che comunque non sembrerebbe essere abbastanza per i lettori, visto che il 60% dei rispondenti al sondaggio sembrerebbe non gradire tout court lo stanziamento di ulteriori miliardi per migliorare l’apparato delle nostre Forze armate.
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