Le aziende non trovano i lavoratori, di chi è la colpa? Il SONDAGGIO

Alessandro Cipolla

20/05/2022

Il sondaggio di Money.it: di chi è la colpa per la mancanza di lavoratori denunciata da molte aziende operanti soprattutto nel settore edile, del turismo e della ristorazione?

Le aziende non trovano i lavoratori, di chi è la colpa? Il SONDAGGIO

Le aziende non trovano i lavoratori, di chi è la colpa? Questo è il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai lettori alla luce delle parole del ministro Massimo Garavaglia, che ha dichiarato come soltanto nel settore del turismo in Italia ci sarebbero tra i 250.000 e i 350.000 posti di lavoro attualmente vacanti, ipotizzando a una riapertura del decreto Flussi per sopperire a questa mancanza con manodopera straniera.

Sondaggio chiuso QUI I RISULTATI

Come ogni estate anche quest’anno puntuale si ripropone la polemica sulle aziende che non riescono a trovare lavoratori da occupare nel breve periodo. Oltre ai 350.000 posti che rischiano di rimanere scoperti nel settore del turismo, ci sono anche i 40.000 manovali che non riescono a essere reperiti dalle imprese edili.

Un paradosso questo visto che in Italia al momento il tasso di disoccupazione è vicino al 10%, con il Covid che ha accentuato tutte le ataviche problematiche del mondo del lavoro presenti in Italia.

Un sondaggio sulle aziende senza lavoratori

Se andiamo a vedere negli ultimi anni tutti i sondaggi realizzati in merito ai più grandi problemi che affliggono il nostro Paese, nove volte su dieci al primo posto c’è la questione del lavoro.

Perché allora così tante aziende faticano a trovare dei lavoratori, tanto che il ministro Garavaglia ha ipotizzato un allargamento del decreto Flussi per sopperire a questa mancanza facendo ricorso agli stranieri?

Se da una parte le imprese spesso hanno dato la colpa di questa situazione alla scarsa propensione al sacrificio da parte dei giovani e, più di recente, anche al Reddito di cittadinanza, dall’altra parte della barricata vengono rinfacciati ai datori di lavoro gli stipendi bassi offerti e gli orari insostenibili.

In mezzo c’è lo Stato, a detta di molti colpevolmente incapace di intervenire per cercare di trovare una soluzione: basti pensare a come sono ridotti i nostri centri per l’impiego, che non sono stati rivitalizzati pure dall’arrivo dei navigator che ora, paradossalmente, rischiano a loro volta di restare senza lavoro.

In questo perenne dibattito sulle responsabilità, di recente molto amplificato ora che siamo nell’epoca dei social, lo scopo di questo sondaggio è stato quello di capire di chi sia la colpa di questa situazione kafkiana.

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