Da gennaio, il Cfo di Salvatore Ferragamo lascerà l’incarico. Lo ha annunciato la società. Sul titolo, in deciso calo a Milano, pesano anche i giudizi degli analisti.
Salvatore Ferragamo ha annunciato che dall’11 gennaio 2019, il Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo, Ugo Giorcelli, lascerà l’incarico di CFO e Dirigente Preposto.
L’addio è legato alla volontà di intraprendere “un nuovo percorso di crescita professionale”. A valle della riunione del Consiglio di amministrazione della società previsto per il prossimo 13 dicembre saranno rese note, si legge nel comunicato, “deliberazioni al riguardo”.
“A Ugo Giorcelli vanno i nostri ringraziamenti per il lavoro svolto sin dal suo ingresso in Salvatore Ferragamo”.
«La notizia sorprende e giunge in un contesto di complicata fase transitoria di rilancio per il marchio», ha commentato Banca Imi. Secondo l’istituto, che sull’azione Ferragamo ha rating “hold” con prezzo obiettivo a 20,4 euro, due sono le ragioni che possono aiutare a spiegare l’addio: la necessità di formare una squadra “più allineata alla strategia della nuova Ceo" Micaela Le Divelec o una “potenziale instabilità tra i soci di controllo”.
L’azione Ferragamo, in calo di oltre 15 punti percentuali nell’ultimo anno, in corrispondenza del giro di boa scende di 1,25 euro a 18,43 euro, -6,35% rispetto a ieri. Il titolo, già sospeso, fa segnare la performance peggiore del Ftse Mib (+0,86% a 18.750,14).
Giudizi negativi da DB e Kepler
A spingere al ribasso l’azione Ferragamo inoltre le valutazioni arrivate da Deutsche Bank e Kepler. I primi hanno annunciato di aver ridotto il prezzo obiettivo da 24,8 euro a 23 euro (oltre 20 punti percentuali rispetto ai livelli attuali) mentre Kepler Cheuvreux ha abbassato la valutazione da “neutral” a “reduce”.
Anche in questo caso viene rivisto il target price sull’azione Ferragamo che da 20,5 passa a 18,5 euro (-1,8% di downside). Gli esperti hanno tagliato le stime di utile per azione 2019-20: -8% nel primo caso, -11% nel secondo.
“La nostra analisi mostra che quei marchi che hanno sottoperformato negli ultimi anni, come Ferragamo, potrebbero trovare più difficoltà nel riprendersi velocemente in termini di margini, dati gli alti investimenti richiesti per mantenere le location e per garantire un’esperienza del cliente al passo con i tempi”.
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