Nuova seduta in rosso per le azioni Banco Popolare e BPM. La BCE ha richiesto una bozza di statuto e il piano industriale pluriennale del nuovo eventuale gruppo.
Avvio di seduta in rosso per le azioni di BPM e Banco Popolare. La BCE sembra voglia vederci chiaro sulla fusione tra le due banche italiane. L’istituto centrale europeo vuole in particolare dei chiarimenti sulla governance, sulla qualità degli asset e sulla solidità del capitale. In un comunicato emesso da Banca Popolare si evince infatti che la BCE due giorni fa ha richiesto la bozza di statuto del gruppo nascente dalla fusione e il piano industriale triennale.
Inoltre, Banco Popolare nel comunicato ha reso noto che verrà convocato un consiglio di amministrazione entro e non oltre il 22 marzo così come per BPM che dovrà convocare il consiglio di gestione entro e non oltre quella data.
Dopo una partenza in profondo rosso, che ha anche causato la sospensione a ribasso del titolo di Banca Popolare, le azioni delle due banche stanno recuperando terreno pur rimanendo ancora in territorio negativo. Nel frattempo, la Consob ha vietato le vendite allo scoperto per l’intera giornata di oggi sul titolo di Bpop.
Azioni BPM-Bpop in rosso: BCE vuole piano industriale e bozza di statuto
Dopo un avvio choc, le azioni di Banco Popolare e BPM stanno lentamente recuperando terreno. In avvio di seduta, a seguito del comunicato emesso da Banco Popolare, le azioni dei due istituti italiani erano sprofondati di oltre il 4% salvo poi recuperare.
Al momento, le azioni Bpop scendono del -1,5% a quota 6,58€ mentre quelle BPM scambiano in rosso del -0,6% a quota 0,667€. La frenata del ribasso del titolo Banco Popolare è stata probabilmente dovuta anche al divieto imposto dalla Consob sulle vendite allo scoperto entrato in vigore ieri e che avrà durata per l’intesa seduta di scambi odierna.
Fusione BPM-Bpop: convocati al più presto i rispettivi cda
A causare il pesante ribasso di questa mattina, poi in parte recuperato, è quanto comunicato da Banca Popolare in una nota emessa questa mattina. La banca ha reso noto che il 16 marzo la BCE ha inviato una lettera a entrambi gli istituti per richiedere l’invio del piano industriale triennale e una bozza dello statuto del gruppo nascente dalla fusione.
La banca italiana ha reso noto che verrà convocato un cda entro e non oltre il 22 marzo così come per BPM che invece convocherà al più presto il consiglio di gestione.
La BCE sembra volerci vedere chiaro in merito agli sviluppi della governance della banca nascente dalla fusione tra BPM e Banco Popolare. L’istituto centrale europeo ha infatti sottolineato come il nuovo gruppo diverrebbe la terza banca del Bel Paese e vorrebbe che avesse una governance trasparenete ed efficiente nonché un’adeguata struttura di capitale e di qualità degli assets.
Non si esclude che il miglioramento delle posizioni in termini di assets e struttura di capitale possa avvenire anche per mezzo di “capital action” come scritto nel comunicato emesso da Banca Popolare.
Fusione BPM-Bpop: Bonomi turba trattative e BCE, Equita Sim perplessa
Secondo fonti di stampa, a turbare le trattative di fusione e la stessa BCE peserebbe il blitz di Bonomi che vorrebbe favorire BPM nel ruolo di aggregatore, rendendosi disponibile ad una ricapitalizzazione della banca milanese per circa €1 miliardo con un tetto del 5%.
Gli esperti di Equita Sim ritengono che in tal caso si potrebbe verificare uno scenario di diluizione per gli azionisti BPM, il che sarebbe poco interessante per lo stesso Bonomi.
Gli analisti della casa d’affari ritendono che le due banche al momento perseguiranno una strategia stand-alone almeno fino a fine anno, periodo in cui è prevista la trasformazione in Spa.
Azioni Banco Popolare vicine ad un pericoloso supporto
Le azioni di Banco Popolare si trovano su un livello molto delicato. Il titolo dell’istituto di credito si trova infatti nuovamente estremamente vicino al minimo assoluto toccato il 10 febbraio a quota 6,27€.
Il rallentamento delle trattative di fusione con BPM potrebbe causare un’ondata di nuove vendite che farebbe saltare il supporto di colore giallo proiettando così le azioni Bpop verso nuovi minimi.
Attualmente il divieto di short imposto dalla Consob sembra che stia aiutando il titolo ad allontanarsi dal pericoloso livello su cui si trova anche se non sembrano esserci al momento segnali particolarmente rialzisti.
Le pesanti vendite di ieri indicano che la fase attuale è di ribasso, così come confermato dalle medie mobili tutte incrociate in negativo. Gli indicatori tecnici non danno spunti positivi, con il RSI che si muove poco sopra la zona di ipervenduto ed il MFI in fase di ripiegamento verso questa zona.
Al momento sembrano esserci più possibilità di nuovi ribassi anche se sarà da valutare eventuali nuovi divieti allo scoperto e novità dal consiglio di amministrazione dell’istituto di credito italiano.
Azioni BPM: attenzione alla formazione a V ribassista
Anche per BPM non sembrano esserci buone notizie dal quadro grafico. La configurazione rimane negativa per le azioni BPM visto l’incocio ribassista delle medie mobili anche se quella di breve stava prendendo spunti rialzisti. Il titolo della banca milanese questa mattina ha tentato una rottura della resistenza psicologica posta dalla media mobile a 21 periodi senza però riuscire a rompere tale livello.
Si sta inoltre verificando la formazione di una V ribassista che in caso di completamento potrebbe proiettare le azioni della banca milanese verso il supporto a quota 0,5€. I volumi a ribasso sono abbastanza sostenuti, suggerendo così un’ulteriore conferma del quadro negativo del grafico.
Gli indicatori tecnici non sembrano dare però spunti particolarmente ribassisti. Il MFI sta scaricando una fase di ipercomprato mentre il RSI si sta lasciando alle spalle i valori di neutralità, dirigendosì così verso la zona di ipervenduto.
Nel caso di nuove discese, sarà fondamentale la tenuta del livello visto in bianco di 0,626€, oltre il quale troverebbe una pericolosa conferma la formazione della figura a V.
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