Azioni Banco BPM verso la fusione con altro istituto di credito? Scenario inevitabile, secondo l’amministratore delegato
Le azioni Banco BPM verso la fusione con quelle di altro istituto di credito?
L’ipotesi di aggregazione è tornata ad attirare l’attenzione del mercato grazie a Giuseppe Castagna, amministratore delegato del gruppo che, intervistato da La Repubblica, ha definito senza giri di parole il futuro dell’istituto veronese.
Il tema del consolidamento del settore bancario è tornato in auge soprattutto nel momento in cui la strada della fusione è sembrata inevitabile per alcuni istituti in difficoltà.
L’esempio più lampante oggi è quello di Carige, che dovrà trovare un partner industriale pronto a farsi carico del rilancio per evitare prima l’intervento dello Stato e poi ancora l’ipotesi di liquidazione coatta amministrativa. Anche le azioni Banco BPM dovranno fare i conti con un’ipotetica fusione? Molto probabilmente sì, per l’ad.
Azioni Banco BPM: fusione sì, ma con chi?
Castagna non ha lasciato spazio a dubbi o interpretazioni e, parlando del futuro di Banco BPM ha definito le fusioni inevitabili. Ad oggi, però, appare troppo presto per spingersi oltre con le speculazioni e con l’immaginazione.
Nel corso della citata intervista l’ad ha ricordato che, anche in seguito ad un’aggregazione il gruppo continuerebbe a vantare dimensioni più ridotte rispetto a quelle di colossi del credito nostrano quali Intesa Sanpaolo o UniCredit.
Per questo motivo, ha proseguito Castagna, un’ipotetica fusione di Banco BPM tenderebbe a concentrarsi in aree più industrializzate.
L’amministratore delegato ha preferito non spingersi oltre, ma ha ribadito che prima di dare il via ad operazioni così importanti bisognerà capire in che direzione sta andando oggi l’Italia. Serviranno insomma più certezze.
In virtù dell’ipotesi di fusione, le azioni Banco BPM sono finite nuovamente sotto i riflettori di Borsa Italiana. In perfetta sintonia con il resto del comparto del credito però, il titolo ha perso ampio terreno nella prima seduta della settimana e al momento in cui si scrive sta scambiando con una flessione di oltre il 2%.
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