Azioni ENI in rosso: tutti i dati del bilancio 2019, del piano strategico al 2050 e del piano d’azione al 2023
Azioni ENI in rosso dopo il bilancio 2019, ma soprattutto dopo il strategico al 2050 e il piano d’azione al 2023.
La società ha confermato un dividendo di 89 centesimi, in crescita del 3,5%, oltre che l’acquisto di azioni proprie per un totale di 400 milioni di euro. Il tutto sulla base dei risultati raggiunti nel bilancio 2019.
Le novità comunicate dall’azienda renderanno oggi indispensabile il monitoraggio delle azioni ENI, che nell’ultima settimana hanno lasciato sul campo più dell’8% a causa del coronavirus e dei timori di contagio globale. In avvio di seduta il titolo è praticamente crollato assieme al resto delle Borse europee.
Azioni ENI: i dati del bilancio 2019
L’anno appena concluso è stato archiviato con un utile netto in calo del 37% a quota 2,87 miliardi di euro. Una flessione, questa, alla quale ha fatto seguito quella del 24% dell’utile operativo.
Le azioni ENI hanno dovuto fare i conti anche con il -9% del flusso di cassa netto derivante da attività operative, attestatosi a 12,39 miliardi. Allo stesso tempo, la produzione di idrocarburi è migliorata a 1,87 milioni di barili al giorno +1%).
I ricavi caratteristici a 69,9 miliardi di euro si sono confrontati con i 765,8 miliardi del 2018. Il calo è stato dunque di 8 punti percentuali.
Cosa prevede il piano strategico al 2050
Il piano strategico a lungo termine della quotata ha messo in luce alcuni obiettivi fondamentali, primo fra tutti la crescita della produzione upstream (+3,5% fino al 2025) con una componente gas corrispondente all’85% del totale.
E proprio la sostenibilità della produzione di gas sarà un altro pilastro del progetto reso noto da ENI, le cui azioni hanno dovuto fare i conti con il sentiment degli investitori, ancora alle prese con i timori riguardanti il coronavirus.
Ancora secondo il piano strategico al 2050, la società punterà a una maggiore resilienza e flessibilità delle riserve, oltre che a una forte crescita delle rinnovabili (a oltre 55 GW).
Sul fronte raffinazione, si legge nel comunicato stampa aziendale, verranno convertiti in maniera graduale i siti italiani, con l’obiettivo di introdurre nuove tecnologie per la produzione di decarbonizzati da riciclo di scarti.
Oltre alla riduzione delle emissioni assolute dell’80%, il piano strategico al 2050 punterà alla trasformazione delle stazioni di servizio in punti di vendita di carburanti di nuova generazione.
Sul fronte chimica si punterà al riciclo delle plastiche e alla conversione dei siti sulla base di tecnologie per produzioni più specializzate. Verrà inoltre rielaborata una nuova strategia di misurazione delle emissioni.
Cosa prevede il piano d’azione al 2023
Le azioni ENI oggi si sono confrontate anche con i target previsti per il 2023. Nel segmento Upstream essi riguarderanno:
- Cash flow organico cumulato: oltre 25 miliardi di euro
- Tasso di crescita della produzione annua: 3,5%
- Crescita e diversificazione del portafoglio
- Obiettivo di scoprire 2,5 miliardi di boe di risorse
Nel segmento rinnovabili, invece, il piano punterà a realizzare 2,6 miliardi di investimenti, mentre in quello Gas&Power maggiore attenzione verrà riservata ai clienti al dettaglio (obiettivo +11%).
Nel refining e marketing, poi, ENI punterà a consolidare le attività di raffinazione tradizionali e a sviluppare nuove iniziative di economia circolare. Nel settore chimica invece verrà maggiormente bilanciata la filiera etilene-polietilene, la quale verrà integrata da riciclo meccanico e chimico appunto.
Al momento in cui si scrive, a pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni, le azioni ENI stanno perdendo il 3% e stanno scambiando su quota €11,39.
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