Conviene comprare le azioni Ferrari ai minimi storici, dopo l’uscita della trimestrale deludente e della guidance 2016 poco convincente?
Ferrari ha pubblicato un risultato contrastato nella trimestrale relativa agli ultimi tre mesi del 2015, accompagnata da una guidance poco convincente.
Le azioni Ferrari hanno perso oltre il 15% toccando i minimi storici alla Borsa Italiana a 32,94 euro e sul mercato statunitense a quota 34,03 dollari.
Ai minimi della sessione di martedì, il prezzo delle azioni Ferrari è in ribasso del 44% dai massimi.
Iniziano ad arrivare i primi tagli sul target price delle azioni Ferrari: Exane Bnp Paribas, ad esempio, ha da poco dichiarato di aver tagliato l’obietto sul prezzo delle azioni del Cavallino a 31 euro.
Conviene investire ora che le azioni Ferrari hanno toccato i minimi storici? O conviene aspettare che passi l’alta volatilità e attendere la performance di Ferrari del prossimi trimestre?
Potrebbe esserci un motivo coerente per pensare di evitare le azioni Ferrari nel 2016 dopo la pubblicazione della trimestrale.
Azioni Ferrari ai minimi: conviene comprare?
Alcuni analisti avevano già consigliato di evitare le azioni Ferrari attendendo un assestamento della volatilità sul mercato dell’IPO.
Il mercato delle IPO è stato abbastanza debole ad agosto, quando la volatilità sui mercati azionari ha iniziato a schizzare. La paura diffusa sul mercato ha causato un ribasso della valutazione delle nuove uscite.
Alla fine del 2015, più della metà delle IPO dell’anno erano al di sotto del prezzo d’offerta.
E nel 2016 la volatilità e la paura non hanno fatto altro che aumentare, pesando su tutte le nuove emissioni.
La volatilità iniziale è sempre il rischio più grande per chi investe in IPO. Le azioni appena emesse sono molto pericolose perché possono causare forti perdite per chi non segue da vicino i mercati.
Una buona regola per i titoli nuovi come le azioni Ferrari è quella di attendere alcuni trimestri prima di entrare nell’investimento. Questo perché è necessario che l’azienda dimostri agli investitori di valere, pubblicando almeno un paio di report impressionanti e segnando ricavi solidi.
Il grave problema è che la corsa all’IPO si basa su ciò che ’potrebbe essere’ e non su ciò che ’è’.
Le azioni Ferrari e l’intera società ha davanti ancora una lunga strada da percorrere, come dimostra la sua ultima trimestrale. Per gli investitori potrebbe essere meglio decidere di aspettare.
Dopo una forte discesa del genere sulle azioni Ferrari, è l’arrivo di un rimbalzo tecnico, e ci sarà. Ma la risalita verso il prezzo di IPO sarà lunga e tortuosa.
Azioni Ferrari: Exane taglia il target price a 31 euro
Exane Bnp Paribas ha annunciato un taglio al target price sulle azioni Ferrari a 31 euro, ovvero da 41 a 34 dollari USA.
Il rating del titolo Ferrari resta underperform.
Gli analisti riferiscono:
«Un debole margine nel quarto trimestre 2015 e un outlook di crescita sottotono per il 2016 probabilmente continueranno a testare la fede degli investitori nella storia di crescita di Ferrari».
Azioni Ferrari: i dati trimestrali e la guidance 2016
Il report sui risultati di Ferrari pubblicato martedì ha permesso agli investitori di dare un’occhiata a come la produttrice di auto di lusso sta operando separatamente da Fiat Chrysler Automobiles.
A gennaio dello scorso anno, Ferrari annunciò la separazione da FCA, che ne era lo shareholder più grande.
Ferrari è sbarcata a Wall Street il 21 ottobre 2015, in una delle IPO più attese del 2015. Le azioni Ferrari furono prezzate a 52 dollari, nella fascia più alta della forchetta di prezzo tra i 48 e i 52 dollari.
Il 28 ottobre, le azioni Ferrari scesero per la prima volta sotto il prezzo di IPO a $51.87 dopo quattro giorni consecutivi di ribasso. Da allora, le azioni Ferrari hanno proseguito con il trend ribassista, segnando una perdita del 35% dal prezzo di IPO.
Ed ora anche la trimestrale, i risultati di esercizio 2015 e la guidance per il 2016 stanno spingendo in profondo rosso le azioni della casa di Maranello.
L’utile per azioni nel quarto trimestre 2015 è di 0.28 euro, sotto il consensus del mercato a 0.35. I ricavi arrivano a 744 milioni di euro, ben al di sotto delle previsioni a 736.32 milioni.
Un altro fattore allarmante per le azioni Ferrari è l’ammontare del debito della società.
Il debito netto alla fine del 2015 è di 1.938 milioni di euro.
Le consegne sono state di 7.664 unità del 2015, in rialzo del 6% anno su anno, sostenute da un aumento delle vendite del modello a 8 cilindri (V8). Le spedizioni del modello a 12 cilindri (V12) sono scese invece del 24%.
La trimestrale ha mostrato anche gli effetti del rallentamento dell’economia in Cina. Nonostante le vendite del paese siano aumentate del 7% nel trimestre, sono scese del 10% rispetto ad un anno fa. La Cina è stata il mercato dell’auto numero 1 al mondo nel 2015, vendendo 4,6 milioni di unità, in crescita del 4,7% rispetto al 2014.
Forte delusione anche dalla guidance 2016 di Ferrari.
L’azienda prevede un ricavo di circa 2.9 miliardi di euro, al di sotto del consensus del mercato.
Nonostante molti dei risultati della trimestrale di Ferrari abbiano deluso gli investitori, c’è un’altra grande ragione per la quale è bene evitare le azioni Ferrari in questo momento.
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