Le azioni MPS hanno segnato nuovi minimi assoluti questa mattina dopo il «no» di Ubi ad una possibile fusione. Berenberg taglia il tp mentre Equita non vede soluzione ai NPL.
In una mattinata di scambi caratterizzata dal rimbalzo dell’indice Ftse Mib, trainato principalmente da bancari e petroliferi, spicca il tonfo di inizio seduta delle azioni MPS che, nonostanto un recupero, trattano ancora in negativo. Il titolo della banca senese accusa l’accantonamento definitivo dell’ipotesi di merger con Ubi banca la quale, attraverso le dichiarazioni del consigliere delegato Victor Massiah, sembra aver chiuso definitivamente ad un’ipotesi di fusione con l’istituto senese.
A questo punto, per Montepaschi le cose si mettono male vista l’assenza di interesse (per lo meno per tutta la banca) e che lo smaltimento dei crediti deteriorati sarà minimo, come confermato dagli analisti di Equita Sim. Anche l’importanta casa d’affari Berenberg ieri si è espressa sulla situazione di MPS, riducendo il target price e confermando la raccomandazione sell.
Azioni MPS: avvio shock in Borsa dopo il «no» di Ubi banca
Le azioni di banca MPS non riescono a risalire la china neanche nella giornata odierna in cui i mercati e i titoli bancari tirano un respiro di sollievo. Questa mattina in avvio di seduta il titolo della banca senese ha registrato una partenza shock arrivando a crollare al minimo assoluto di 0,42€.
Con il rialzo dell’indice Ftse Mib, guidato principalmente dal rimbalzo del comparto bancario e petrolifero, le azioni MPS sono riuscite a ridurre le perdite anche se al momento viaggia comunque in pesante ribasso.
Attualmente il titolo MPS infatti scambia a quota 0,4581€ pari ad una contrazione del -5,43%, movimento in aperto contrasto con gli altri titoli bancari italiani che invece contrattano in rialzo con punte superiori anche al 7%. Il nuovo crollo delle azioni MPS trova fondamento in quanto dichiarato ieri dal consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah.
Il consigliere di Ubi ieri sembra che abbia definitivamente chiuso la porta ad un merger con MPS dichiarando che al momento non sussistono le condizioni per tale fusione, visto che Ubi è concentrata su se stessa. In realtà non è una sorpresa: in un nostro articolo infatti si ipotizzava che in caso di mancato accordo tra BPM e Ubi le cose per MPS si sarebbero fatte complicate.
Con il tramonto dell’ipotesi di fusione Ubi-MPS, Montepaschi adesso non ha praticamente più acquirenti interessati. L’enorme mole di crediti deteriorati dell’istituto senese infatti rappresenta un grosso limite alle ipotesi di acquisto da parte di qualunque altro istituto di credito.
Ubi infatti è solo l’ultima in ordine cronologico ad aver chiuso la porta a Montepaschi, unendosi così al “No” di Intesa, Unicredit, Poste Italiane e di BPM.
Azioni MPS: per Equita Sim il provvedimento del governo avrà poco impatto su NPL
La soluzione al caso dei crediti deteriorati non sembra convincere i mercati, come spiega in un’analisi Equita Sim. Gli esperti della casa d’affari spiegano il funzionamento del decreto governativo approvato Mercoledì che prevede lo schema di garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni delle sofferenze (GACS).
Il provvedimento prevede l’applicazione di un’imposta di €200 per chi acquista immobili in asta (modificando così l’aliquota proporzionale del 9%). In questo modo si intende incentivare l’acquisto di immobili alle aste fallimentari per cercare di ridurre il deprezzamento del bene (gli istituti di credito deprezzano il valore del bene del 25% ogni qualvolta che viene indetta una nuova asta sullo stesso asset).
Gli analisti di Equita reputano tale misura di poco impatto sui non-performing loans (NPL) visto che tale agevolazione è prevista per il solo 2016 con decadenza posta a 24 mesi dall’aggiudicamento del bene in caso di mancata rivendita dell’immobile.
Il GACS non convince il mercato su molti aspetti, visto che gli operatori finanziari non reputano che con tale meccanismo si riesca a risolvere in buona parte il problema degli NPL. Non-performing loans che, come detto in precedenza, mettono a repentaglio l’acquisto di MPS da parte di altri gruppi bancari.
Azioni MPS: Berenberg conferma rating sell e taglia il target price
A tal proposito, nella giornata di ieri la casa d’affari Berenberg ha pubblicato un report su MPS nel quale ha tagliato il target price sul titolo a 0,5€ dai 1,1€ precedenti, confermando il rating sell.
Gli analisti di Berenberg nel report spiegano che i timori sulla qualità dell’attivo daranno ulteriore pressione a ribasso sul prezzo delle azioni MPS nel breve periodo.
Gli esperti della casa d’affari prevedono inoltre una carenza di capitale nell’ordine di €2 miliardi che potrebbe arrivare anche a €5,4 miliardi in caso di uno scenario di stress.
Infine, gli analisti di Berenberg reputano che il GACS e la mini bad-bank non siano una soluzione al problema dei crediti deteriorati mentre sull’ipotesi di M&A gli esperti credono che nessuno sia disposto ad acquistare MPS senza una forma di garanzia sugli asset.
Azioni MPS: analisi tecnica di breve periodo
Il quadro grafico delle azioni MPS è notevolmente deteriorato. Tutti gli indicatori sono posizionati a ribasso per il breve, medio e lungo periodo visto l’incrocio all’ingiù delle medie mobili.
Gli indicatori tecnici segnalano una persistente debolezza muovendosi all’interno o poco al di sopra dell’area di ipervenduto dando così un suggerimento di prosecuzione dei ribassi anche per i prossimi giorni.
Le azioni MPS hanno rotto anche il supporto evidenziato in colore blu, che dà un ulteriore spunto ribassista al titolo della banca senese. In assenza di notizie positive (l’unica al momento è quella che il Mef non è intenzionato a cedere le quote) non si intravedono spunti rialzisti all’orizzonte.
E’ difficile dare un target di prezzo perché con le turbolenze dei mercati i cali si accentuano notevolmente ed anche perché le azioni MPS sono entrate in una zona di prezzo in cui non ha mai contrattato in precedenza.
E’ molto probabile che si rivada a testare i minimi di ieri a quota 0,42€ oltre i quali la situazione potrebbe essere molto simile a quella delle azioni Saipem che scambiano al di sotto di quota 0,3€.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti