Azioni Mediaset a +1,62% a Piazza Affari grazie alle voci su una possibile revisione del piano industriale di Premium che potrebbe sbloccare la trattativa con Vivendi.
Azioni Mediaset in rialzo a Piazza Affari. Il titolo del Biscione guadagna l’1,62% portandosi a 2,754 euro per azione, grazie alle voci circa un possibile accordo all’orizzonte tra Cologno Monzese e Vivendi sulla questione Premium.
Stando alle ultime indiscrezioni di stampa le società attive nel settore delle telecomunicazioni starebbero valutando la possibilità di riscrivere il patto sulla pay-tv di Cologno Monzese in modo da superare l’impasse della trattativa, arenatasi dopo la rottura - da parte di Vivendi - dell’accordo che prevedeva la cessione del 100% di Premium ai francesi.
Azioni Mediaset: il 21 marzo prima udienza su Premium
L’azienda che fa capo a Vincent Bolloré ha giustificato la sua decisione parlando di “differenze significative nell’analisi dei risultati”. Mediaset di rimando ha chiesto a Vivendi 50 milioni di danni per ogni mese di ritardo in caso di mancata attuazione del contratto stipulato ad aprile: la prima udienza è stata fissata per il 21 marzo 2017.
Alla citazione di Mediaset si è aggiunta quella della holding Fininvest, che ha chiesto all’azienda transalpina 570 milioni di danni.
Ma adesso le due società sembrano davvero intenzionate a deporre le armi e a trovare un’intesa, nonostante ieri l’amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, abbia detto che il colosso francese “non è dipendente da Mediaset per costruire un operatore latino perché il gruppo ha altre opzioni, un piano che metterà in atto”.
Durante la Goldman Sachs conference l’ad ha comunque aggiunto che “c’è un piccolo disaccordo con Mediaset, ma mai dire mai”.
Azioni Mediaset: verso revisione piano industriale Premium?
E quel “mai dire mai” potrebbe essere la ridefinizione del piano industriale 2018-2020 di Mediaset Premium, asset che ad aprile era stato valutato 756 milioni di euro. Secondo il nuovo patto, a Mediaset e Vivendi andrebbe l’80% di Premium, da dividere in due fette uguali.
La quota restante spetterebbe ad un terzo partner (forse un fondo d’investimento mediorientale). L’azienda transalpina, inoltre, resterebbe al 3,5% di Mediaset senza salire al 5%.
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