Azioni Mps sotto la soglia dei 20 centesimi. Pesano le indiscrezioni sul rinvio del varo del piano industriale. Intanto Jp Morgan sonda la disponibilità di alcuni fondi asiatici.
Azioni Mps, piove sul bagnato: il report di Fitch e le indiscrezioni sul piano industriale - Mps adesso vale 18 centesimi per azione. Il titolo del Monte dei Paschi di Siena ha aperto la seduta in rialzo per poi sprofondare sotto la soglia dei 20 centesimi. Sospesa per eccesso di ribasso, Mps ha ceduto un teorico 9% dall’inizio della contrattazione e al momento perde il 5,55%.
Un’altra giornata da dimenticare, dunque, per l’istituto senese, dopo l’1% perso ieri e il tonfo del 9,3% registrato nella seduta di venerdì. La nuova era targata Marco Morelli - che ha preso le redini di Mps dopo le dimissioni da amministratore delegato di Fabrizio Viola - comincia sotto i peggiori auspici.
A pesare sono soprattutto le indiscrezioni di stampa circa un possibile slittamento della presentazione del nuovo piano industriale, inizialmente prevista entro la fine del mese.
Azioni Mps: la nuova road map di Morelli
La road map tracciata da Viola - alle cui dimissioni si sono aggiunte quelle del presidente Massimo Tononi, che però resterà in carica fino alla prossima assemblea - sarà ridisegnata dal nuovo ad.
Rocca Salimbeni dovrà risolvere la questione dei crediti deteriorati (circa 27 miliardi di sofferenze lorde da smaltire) prima di varare un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, piano che lo scorso 29 luglio ha ricevuto la benedizione della Banca centrale europea.
Trovare nuovi capitali sul mercato non sarà facile per Morelli (attualmente Mps vale poco più di 500 milioni di euro): allo studio del board senese c’è infatti un progetto di conversione in azioni dei bond subordinati in mano agli investitori istituzionali, mossa che potrebbe ridurre a 2-3 miliardi il fabbisogno di capitale.
Azioni Mps: il report di Fitch
Ad affossare in Borsa il titolo Mps ci ha pensato anche l’ultimo report di Fitch sui crediti deteriorati delle banche italiane. Stando al parere dell’agenzia di rating, la massa di Npl
“poiché non è stata adeguatamente affrontata all’inizio, ha raggiunto dimensioni tali che potrebbe costituire una minaccia per il sistema bancario Ue nel suo insieme se la perdita di fiducia nelle banche italiane contagiasse altri Paesi”.
Secondo Fitch, se gli istituti di credito del Belpaese non daranno un taglio netto all’enorme mole di Npl che grava sui loro bilanci, i rating subiranno un declassamento con ogni probabilità. I riflettori dell’agenzia sono puntati su Siena: infatti, un’eventuale successo del suo piano di risanamento
“potrebbe aprire la strada ad altre banche affinché si rafforzino patrimonialmente. Ma il completamento della transazione è complesso e se non andrà in porto bisognerà trovare in fretta una nuova soluzione per evitare il fallimento della banca. Sono limitate le opzioni senza un bail-in dei creditori”.
Per Fitch, inoltre, la conversione dei bond subordinati allo scopo di limitare l’entità della ricapitalizzazione “non inciderebbe necessariamente sui rating” della banca.
Azioni Mps: l’interesse dei fondi asiatici
Intanto Jp Morgan - istituto che guida il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale di Mps - è alla ricerca di anchor investor disposti a investire su Rocca Salmbeni. Ad oggi avrebbero manifestato il proprio interesse alcuni fondi sovrani asiatici, tra cui cinesi (che sono già presenti nel capitale senese con la Banca centrale di Pechino).
Per quanto riguarda invece la corsa per la successione a Tononi, i nomi più accreditati per la presidenza al momento sono quelli dell’ex ministro Vittorio Grilli e di Lorenzo Bini Smaghi. Difficilmente si concretizzerà l’ipotesi Corrado Passera, il quale continua a lavorare al suo piano alternativo con il sostegno di alcuni fondi Usa.
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