Banche italiane: in meno di un anno più di cinque avvicendamenti alla guida degli istituti del Belpaese. Ecco le sfide che dovranno affrontare i nuovi ad.
L’arrivo di Marco Morelli, capo italiano di Bofa Merrill Lynch, alla guida di Mps dopo le dimissioni da amministratore delegato di Fabrizio Viola rappresenta l’ennesimo avvicendamento al vertice di una banca italiana avvenuto negli ultimi tempi, in un contesto dominato dalla crisi economica, dai tassi zero e da esigenze di risanamento che impongono agli istituti di credito di sfoltire la propria mole di crediti deteriorati per poi varare massicci aumenti di capitale.
Com’è noto, Rocca Salimbeni è alle prese con un maxi taglio di Npl (poco più di 27 miliardi lordi) al quale seguirà una ricapitalizzazione da 5 miliardi (che potrebbe scendere a 3 in caso di conversione in azioni dei bond subordinati).
Viola - in disaccordo con il piano di risanamento architettato da Jp Morgan - ha lasciato l’incarico di ad e dg lo scorso 8 settembre. Era alla guida dell’istituto senese dal 3 maggio 2012. Alle dimissioni di Viola si sono aggiunte quelle del presidente Massimo Tononi, che rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio nel 2017.
Banche italiane: l’arrivo di Mustier in Unicredit
Unicredit è l’altra banca a cui gli analisti guardano con particolare attenzione in questo momento. Lo scorso 30 giugno Jean-Pierre Mustier (ex SocGen ed ex Unicredit) è subentrato come nuovo amministratore delegato a Federico Ghizzoni, che era a capo di Piazza Aulenti dal 30 settembre 2010.
Ceduto il 10% di Fineco e Pekao, Unicredit sta per ultimare la cessione della restante quota della controllata polacco al gruppo assicurativo Pzu e potrebbe presto trovare un acquirente per Pioneer, il gigante del risparmio gestito, allo scopo di limitare l’entità di un aumento di capitale che il Financial Times stima in 10 miliardi di euro.
Banche italiane: il dossier Carige
Guido Bastianini è il nuovo ad di Banca Carige dal 4 aprile 2016, ovvero dopo le dimissioni di Pier Luigi Montani. L’istituto ligure sta lavorando alla cessione di 1,8 miliardi di euro di Non performing loans in due tranche entro la fine del 2017 e - stando a quanto dichiarato da Vittorio Malacalza, vicepresidente e primo azionista della banca - dovrebbe fare a meno di un nuovo aumento di capitale.
Banche italiane: Pop. Vicenza e Veneto Banca
Acquisito il controllo della Popolare di Vicenza, quest’estate il fondo Atlante ha confermato l’ad Francesco Iorio, che era arrivato in BpVi il primo giugno del 2015 dopo l’addio di Samuele Sorato.
L’istituto vicentino sta vivendo una situazione speculare a quella di Veneto Banca, anch’essa nelle mani del fondo Atlante, il quale detiene il 97,64% del capitale sociale di Montebelluna. Per le due banche del Nord Est si parla di fusione, anche se il progetto per ora rimane sulla carta.
Banche italiane: verso la fusione Banco-Bpm
Sono invece destinati a convolare a nozze molto presto Banco Popolare e Bpm: nello specifico, la Popolare di Milano ha visto Giuseppe Castagna assumere l’incarico di consigliere delegato e direttore generale agli inizi del 2014. Prima di lui l’istituto milanese era guidato da Pier Luigi Montani.
Banche italiane: Nicastro e le good bank
A fine 2015 Bankitalia ha affidato all’ex Unicredit Roberto Nicastro il compito di presiedere le quattro banche nate dopo il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara: il dossier per la cessione delle good bank dovrebbe chiudersi il prossimo 30 settembre.
Banche italiane: Munari in Bnl, Messina in Intesa Sanpaolo
In Bnl Andrea Munari è stato nominato ad nel novembre dello scorso anno dopo le dimissioni di Fabio Gallia, nel frattempo diventato amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti. Dopo 21 mesi, invece, nel settembre del 2013 Enrico Cucchiani ha lasciato la guida di Intesa Sanpaolo per far posto a Carlo Messina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti