Azioni Mps osservate speciali: oggi scambiano in rialzo, dopo la convulsa giornata di ieri che ha segnato il tonfo del titolo. La partita è davvero chiusa con Unicredit? Se lo chiedono gli esperti.
Azioni Mps in primo piano anche oggi: a Piazza Affari il titolo si riprende dalla giornata nera di ieri, lunedì 25 ottobre.
La banca senese scambia a +0,96% alle ore 11.48 circa, tornando in territorio positivo in attesa che il fattore tempo, per ora invocato dal Mef, possa dare risultati concreti.
Intanto, la questione della cessione di Banca Monte dei Paschi di Siena a Unicredit - sfumata per disaccordi sulle condizioni - sta interessando la finanza internazionale.
Gli analisti di Bloomberg hanno sottolineato che l’istituto toscano ha bruciato circa 18 miliardi di euro di denaro di contribuenti e investitori dal 2008, e non c’è ancora nessuna soluzione in vista. Un problema in più per il Governo Draghi, secondo gli esperti.
Come sottolineato da Milano Finanza, circolano indiscrezioni su una non netta e definitiva chiusura delle trattative con Unicredit per l’acquisizione di Mps: la partita è ancora aperta?
Azioni Mps in ripresa: cosa aspettarsi su Unicredit-Mef?
Dopo la seduta pessima di lunedì 25 ottobre, il titolo Mps ha ritrovato una maggiore positività, segnando un rialzo dell’1,10% a Milano a metà mattinata.
Le azioni sembrano seguire valutazioni ancora possibiliste sulla ripresa dei negoziati Unicredit-Ministero del Tesoro bruscamente falliti.
A sottolinearlo è stato, innanzitutto, Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, che come riportato da Milano Finanza ha offerto questa visione dei fatti:
“la situazione non è definitivamente chiusa, credo che si cerchi di prendere tempo: le parti dovranno incontrarsi perché, secondo me, che conosco bene la vicenda, dovrebbero in qualche modo venirsi incontro e ci sono le condizioni per poter arrivare in qualche modo a un accordo”
Stando a rumors diffusi sui media, il comunicato integrale nel quale Unicredit annunciava il fallimento dei negoziati conteneva anche altri riferimenti. Nello specifico, un’analisi più positiva sulle opportunità di un accordo: l’acquisizione poteva creare valore aggiunto per l’istituto milanese.
Ne sembrano ancora convinti alcuni analisti di mercato. Per esempio, Deutsche Bank ha stimato che con più tempo a disposizione, durante il quale si può auspicare la registrazione di trimestri in utile per Mps spinti anche dalla crescita PIL dell’Italia, la fusione spingerebbe Unicredit del 18% (potential upside).
Gli esperti del gruppo tedesco hanno anche previsto che l’acquisizione possa spingere il Rote di Unicredit dal 5% (da al 5,5% post fusione e l’utile netto implicito da 2,93 miliardi a 3,46 miliardi (post M&A).
Secondo Societe Generale, per poter davvero riaprire la partita devono essere garantiti due punti, essenziali per Orcel: oneri potenziali non più alti di 7 miliardi di euro e almeno 9 miliardi di benefit da parte del Governo per la neutralità sul capitale invocata da Unicredit.
Condizione necessaria per riaprire l’operazione, inoltre, è la proroga dei Dta, i bonus fiscali previsti dal Governo per le fusioni.
L’obiettivo a breve termine del Tesoro è negoziare con Bruxelles la proroga dei termini per la privatizzazione di Mps, in scadenza a fine 2021. I media parlano di una richiesta di almeno 24 mesi per uscire dal capitale.
I prossimi mesi, o già settimane, potrebbero far emergere nuovi dettagli. La partita Unicredit-Mef per Monte dei Paschi si riaprirà?
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