Technogym, quotata a Piazza Affari, segna un rialzo del 280% dall’IPO del maggio 2016. Quali sono le motivazioni della salita e quali prospettive per la big del settore wellness e fitness?
Dal giorno dello sbarco a Piazza Affari avvenuto il 3 maggio 2016, le azioni Technogym hanno fatto segnare un progresso del 180% dal 2016. Ai prezzi di oggi i titoli passano di mano a 10,14 euro per azione, in calo dai massimi storici a 11,74 euro per azione del 13 marzo 2018.
Sul fronte dei ratio, l’azione non appare a sconto rispetto ai titoli del FTSE Mid Cap Italia, il paniere all’interno della quale è inserita la società. Il rapporto Prezzo/Utili è di 22,63, quello dell’indice delle aziende a media capitalizzazione è invece pari a 16,42. Anche sul fronte del dividendo, il rendimento medio del FTSE Mid Cap è superiore a quello di Technogym: 3,09% a fronte dell’1,78% dell’azienda di Cesena.
Le azioni della società tuttavia traggono giovamento dalla forza del proprio brand, leader mondiale indiscusso nel suo ambito di business, dalla relativa scarsità del flottante e dal rilievo sempre più importante assunto dal trend del benessere e della cura della persona. Motivi che giustificano una maggior valutazione rispetto ad altre aziende.
Technogym: il profilo della società
Technogym nasce nel 1983 quando Nerio Alessandri, all’epoca giovane designer industriale appassionato di sport, progetta e costruisce il suo primo attrezzo per il fitness. Da allora, grazie alla sua visione, l’azienda è diventata leader nella fornitura di tecnologie, servizi e prodotti di design per il settore fitness e wellness.
Technogym è stata fornitore ufficiale delle ultime sette edizioni dei Giochi Olimpici ed ha partnership nel mondo del calcio e nella Formula 1. Negli anni è diventata fornitore ufficiale di attrezzature per la preparazione atletica di alcune grandi squadre di calcio (tra le quali l’A.C. Milan), sportivi di fama mondiale (come i piloti di Formula 1 Ayrton Senna e Michael Schumacher) e grandi eventi sportivi internazionali. Inoltre, la società ha creato la prima piattaforma cloud nel settore del fitness e del wellness e le prime attrezzature per la riabilitazione.
Oggi Technogym è il punto di riferimento nel settore del fitness, del wellness e dello sport. È presente nei centri fitness, hotel, grandi navi, aziende (tra cui Apple, Google, Facebook), università, ospedali, centri riabilitativi, centri sportivi, zone militari e a casa di milioni di persone.
Le prospettive del settore wellness
Quello del wellness è considerato uno dei megatrend che caratterizzeranno il presente e il futuro. La cura della persona e l’esercizio fisico sono considerati infatti una questione sociale, con i governi che per ridurre la spesa sanitaria dovranno intraprendere una strada di sensibilizzazione su questo fronte. Non va inoltre dimenticato come l’invecchiamento demografico, altro megatrend, sia un ulteriore traino per le prospettive di business della società. Questo settore a livello globale si conferma dunque come uno tra quelli più in salute e a maggiore tasso di crescita: un italiano su quattro dichiara di praticare regolarmente uno sport e i numeri sono in crescita ormai da anni.
Per approfondire: Wellness Economy: quanto vale il settore benessere in Italia e nel mondo |
Crescita e sostenibilità di utili e ricavi
Se i multipli di mercato appaiono dunque più cari rispetto a quelli delle altre società che compongono il FTSE Mid Cap Italia, cosa ci dicono altre voci dei fondamentali? Grazie ai dati di bilancio pubblicati ogni anno, possiamo osservare in modo approfondito i dati economici e patrimoniali. Essendo stata quotata nel 2016, prendiamo un periodo di 5 anni con un paio di anni ante quotazione per un’analisi più completa.
I ricavi dal 2014 sono in crescita di circa il 36%, mentre sul profitto lordo troviamo un aumento di oltre il 75%.
La vera sorpresa giunge però dalla crescita degli utili netti. Così come evidenziato dal Mol, Technogym ha certamente migliorato la propria marginalità ma soprattutto è riuscita a ridurre significativamente il proprio quoziente di indebitamento. Il rapporto tra passività e capitale netto nel periodo in esame ha mostrato una riduzione di circa il 93%. A livello numerico, questo si è tradotto in una crescita degli utili di oltre il 1.500%.
Technogym sembra dunque una realtà sana, capace di crescere in modo sostenuto e in maniera sostenibile: dal 2016 ha aumentato il suo valore del +180% e dal 2017 ha iniziato a distribuire dividendi agli azionisti con un pay-off ratio di circa il 20% degli utili.
L’opinione dell’autore di questo contributo non costituisce una view di Money.it e non è in alcun modo da intendersi come un incitamento all’investimento. |
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