BCE: Draghi, rido pensando al ritorno delle valute nazionali

Luca Fiore

08/05/2019

Quella di un ritorno alle valute nazionali è un’ipotesi che fa sorridere. Così Mario Draghi ha risposto a una domanda nel corso della cerimonia di premiazione del “Generation Euro Students Awards”.

BCE: Draghi, rido pensando al ritorno delle valute nazionali

Con una risata. Così Mario Draghi ha risposto all’ipotesi di un ritorno alle valute nazionali che hanno preceduto l’euro.

“Quando sentite parlare chi vuole tornare alle vecchie monete, a voi viene solo da ridere. E io riderei con voi”, ha detto il chairman parlando nel corso della cerimonia di premiazione del “Generation Euro Students Awards”.

“Siete la prima generazione cresciuta con l’euro, siete il futuro dell’Europa”, ha rilevato Draghi parlando ai giovani studenti premiati.

Draghi: solo insieme è possibile affrontare determinate sfide

A proposito delle critiche al processo di integrazione europea, Draghi ha rilevato che “su alcuni punti non sono stati raggiunti i risultati sperati, come sul tema della disuguaglianza” ma si tratta di sfide “che è possibile affrontare solo insieme”.

“Ho letto un’interessante indagine della banca di Francia secondo cui la maggior parte delle persone sostiene l’euro ma ritiene che abbia portato maggiori vantaggi ad altre nazioni anziché alla propria”. Si tratta “del solito adagio dell’erba del vicino... “.

Inoltre, ha proseguito il n.1 dell’Eurotower, “molti di questi fenomeni dipendono anche dal fatto che siamo usciti da una crisi economica senza precedenti”.

Draghi: non ho ancora fatto piani per il futuro

Non so ancora cosa farò una volta terminato il mio mandato (in scadenza il prossimo 31 ottobre). “Non so cosa farò, davvero«, ha detto ad una studentessa. “Non ho ancora fatto piani, vedremo».

Nessun dubbio invece su quale sarà il suo maggiore ricordo: “quando, nel 2012, i tassi di interesse stavano esplodendo e soprattutto fuori dall’Unione c’era molta gente che dava l’euro per morto, vi fu un Consiglio europeo molto importante agli inizi di giugno […] in cui venne creata l’Unione bancaria”.

Se fino ad allora l’euro era ritenuto un esperimento tecnocratico “si dimostrò che rappresentava un’esperienza politica”.

“A rasserenare i mercati contribuirono anche le operazioni di mercato della BCE ma queste furono molto meno importanti rispetto a quel consiglio europeo".

A luglio di quell’anno, per la precisione il 26 luglio del 2012, Draghi nel corso della Global Investment Conference di Londra pronunciò il celeberrimo “Whatever it takes”.

BCE: n.1 della Banca di Francia in pole position

Per quanto riguarda il toto-successore, da un’indagine Bloomberg emerge come in pole position ci sia il governatore della banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau, che avrebbe superato il finlandese Erkki Liikanen, già membro del Consiglio direttivo dell’istituto con sede a Francoforte.

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