Le ultime considerazioni della BCE sull’Italia, sulle preoccupazioni dell’istituto centrale e sulle sue vere intenzioni
Secondo la BCE, l’Italia riuscirà ad affrontare l’emergenza coronavirus grazie alla sua appartenenza all’Eurozona.
A dirlo il Chief Economist dell’istituto centrale, Philip Lane, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
Le sue dichiarazioni sono state precedute ieri da quelle del vicepresidente De Guindos, che ha messo in luce tutte le preoccupazioni della BCE, mai del tutto sopite nonostante l’aver scongiurato i rischi di crisi sistemica.
BCE: l’Italia ringrazierà l’Eurozona?
Nel corso dell’intervistata citata, Lane non ha utilizzato mezzi termini descrivendo la banca centrale come un istituto pronto a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per ravvivare l’economia del blocco, messa a tappeto dall’emergenza COVID-19.
“La BCE farà tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che la crisi non verrà peggiorata da una stretta creditizia”.
Interrogato sui tassi di interesse e su un possibile nuovo taglio del costo del denaro, Lane ha risposto elogiando i risultati già ottenuti dal PEPP, il Pandemic Emergency Purchase Programme di recente ampliato nella portata ed esteso nella durata.
Allo stesso tempo, l’economista ha ricordato che l’appartenenza alla moneta unica aiuterà le economie come quella tricolore, ad affrontare in maniera migliore l’attuale contesto.
“L’essere parte dell’Eurozona aiuterà Paesi come l’Italia a rispondere allo shock da coronavirus”.
Occhio ai rischi
Anche De Guindos ieri è tornato a parlare di politica monetaria e ha ricordato che tutti gli sforzi fino ad ora compiuti hanno permesso di evitare la trasformazione della crisi sanitaria in una crisi sistemica.
I rischi di medio termine sulla stabilità finanziaria però non sono spariti, anzi, sono “aumentati marcatamente”.
Le maggiori preoccupazioni della BCE? Quelle riguardanti le banche e le loro capacità di gestire le crescenti pressioni sulla redditività e l’aumento del debito pubblico. Il tutto in un contesto di debole crescita economica.
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