Bollettino economico della BCE: la crescita è destinata a continuare, ma proseguono i rischi al ribasso dai mercati emergenti. Rallentano USA e Regno Unito.
La crescita - secondo l’ultimo bollettino economico della BCE - è destinata a continuare grazie alla politica di allentamento della Banca Centrale Europea e allo stimolo generato dal ribasso dei prezzi del petrolio, ma continuano le minacce ribassiste dai mercati emergenti,
In prospettiva, la ripresa economica dovrebbe proseguire, anche se frenata dalla domanda estera più debole di quanto previsto.
si legge nel bollettino della BCE.
La domanda interna dovrebbe rimanere sostenuta dalle misure di politica monetaria della BCE e il loro impatto sulla situazione patrimoniale, nonché dai progressi compiuti con il consolidamento fiscale e le riforme strutturali.
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Secondo quanto pubblicato dall’ultimo bollettino economico della BCE, l’attività economica mondiale è rimasta moderata nel terzo trimestre del 2015, ma aumentano le divergenze per le economie più grandi.
La BCE rileva, inoltre, un rallentamento del ritmo di crescita negli Stati Uniti e nel Regno Unito, sulla scia del calo delle attività registrato nel secondo trimestre.
Dati positivi in Cina, preoccupano gli emergenti
In Cina, fortemente monitorata dagli operatori di mercato a causa del rallentamento in atto, i dati del terzo trimestre rimangono positivi, mostrando un graduale indebolimento dell’economia.
Tra i mercati emergenti, il crollo dei prezzi delle materie prime ha “generato forti divergenze tra i paesi importatori e gli esportatori di commodities”.
Il commercio a livello mondiale rimane debole, mentre l’inflazione si è stabilizzata a livelli bassi negli ultimi mesi.
Continua la volatilità sui mercati europei, in calo i rendimenti
I mercati finanziari europei continuano a mostrare una certa volatilità; i rendimenti dei titoli di stato sono diminuiti in modo considerevole tra i paesi dell’Eurozona, con i rendimenti a 10 anni ponderati con il PIL in discesa di circa 30 punti base dall’inizio di settembre all’1.16% il 21 ottobre.
I prezzi sul mercato azionario nell’Eurozona sono aumentati di circa il 2% alla fine di questo periodo, pur registrando oscillazioni di prezzo significative nell’ordine di circa il 6%.
Euro stabile, PIL in crescita
Il tasso di cambio dell’euro è rimasto stabile. A dispetto di un contesto esterno meno favorevole, la ripresa economica della zona euro sta procedendo, sempre sostenuta da fattori interni, in particolare dai consumi privati. Il PIL reale è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, dopo un aumento dello 0,5% nel trimestre precedente.
Gli ultimi indicatori macroeconomici segnalano un ritmo simile alla crescita registrata nel terzo trimestre.
Inoltre, il calo dei prezzi del petrolio dovrebbe stimolare il reddito reale delle famiglie e la redditività delle società, sostenendo in tal modo i consumi privati e gli investimenti.
Tuttavia, i rischi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro rimangono orientati al basso, riflettendo in particolare le incertezze in merito allo sviluppo delle economie emergenti, che potrebbero pesare ulteriormente sulla crescita mondiale e sulla domanda estera di esportazioni dall’Eurozona.
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