Banca Centrale Europea: l’Italia è il Paese che ha speso di meno sugli aiuti alle banche, insieme a Francia e Lussemburgo. Male la Germania, dati allarmanti per Irlanda, Grecia e Cipro.
Secondo il Bollettino economico della Banca Centrale Europea, dall’inizio della crisi finanziaria sono stati spesi 800 miliardi di euro per sostenere le banche dell’Eurozona.
Analizzando i dati diffusi dalla BCE, emerge come la somma degli aiuti alle banche equivale all’8% del PIL aggregato dell’Eurozona; indubbiamente si tratta di una cifra molto alta, a cui si aggiunge il fatto che ad oggi è stato restituito solamente il 3,3%.
L’Italia è uno dei Paesi dell’Eurozona ad aver contribuito in maniera minore alla spesa concernente gli aiuti alle banche, anzi, ne ha tratto persino un profitto.
Nel dettaglio, dal periodo che va dal 2008 al 2014, in Italia la somma dei costi fiscali netti destinati all’assistenza bancaria sono risultati negativi dello 0,1%.
Sulla questione è intervenuto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, manifestando la sua soddisfazione riguardo ai dati del Bollettino economico della BCE.
Secondo Patuelli, per uscire dalla crisi le banche italiane hanno dovuto sostenere molti sacrifici, ma finalmente stanno ottenendo la credibilità internazionale che meritano.
Questa notizia è ancora più incredibile se si confronta la somma degli aiuti versati dall’Italia a quella di altri Paesi come Germania o Irlanda.
Aiuti alle banche dell’Eurozona: quanto ha speso ogni singolo Paese?
Italia, Francia e Lussemburgo sono gli unici tre Paesi dell’Eurozona in cui le entrate cumulate derivanti dalle misure di assistenza finanziaria sono state superiori alle uscite.
La Germania, che invece è famosa per la precisione con cui sono gestite le finanze pubbliche, per contribuire al salvataggio delle banche dell’Eurozona ha speso circa l’8% del PIL.
I Paesi che hanno subito un peggioramento maggiore del saldo di bilancio a causa dalle spese di sostegno sono l’Irlanda (31,1% del PIL), la Grecia (22,1% del PIL) e Cipro (18,8% del PIL).
Altri Paesi come Spagna e Belgio hanno speso di meno per contribuire al salvataggio delle banche europee, rispettivamente il 5% e lo 0,4% del PIL.
BCE: aumenta il debito delle amministrazioni pubbliche dell’Eurozona
A causa degli interventi a sostegno del settore finanziario il debito delle amministrazioni pubbliche dell’Eurozona è aumentato del 4,8% in rapporto al Pil nel periodo 2008-2014.
Tra i Paesi colpiti maggiormente da quest’aumento ci sono Irlanda, Cipro e Slovenia, poiché il livello di incidenza del debito è salito del 20%.
Anche in Germania l’impatto è stato notevole, a causa dei livelli di spesa sostenuti durante i primi anni della crisi finanziaria.
In Portogallo e in Austria “l’impatto è stato sensibile a causa degli interventi dell’ultimo periodo”, mentre Francia e Italia sono gli unici Paesi in cui il livello del debito delle amministrazioni pubbliche non è aumentato.
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