La BCE mette le mani avanti e studia un piano per proseguire con il Quantitative Easing anche senza la Germania. Cosa sta per accadere?
La BCE sta mettendo le mani avanti e sta studiando un piano per continuare con il QE anche senza la Germania.
A dirlo Reuters, le cui indiscrezioni hanno riportato alla mente quanto accaduto il 5 maggio scorso, giorno in cui la corte costituzionale tedesca si è espressa sulla legalità del Quantitative Easing lanciando un vero e proprio ultimatum all’istituto di Christine Lagarde.
BCE studia QE senza la Germania: l’indiscrezione
Un piano di emergenza. Così Reuters, che ha citato fonti a conoscenza della materia, ha definito il piano della BCE per portare avanti il Quantitative Easing anche senza la Germania. Ma andiamo per ordine.
All’inizio del mese i giudici costituzionali tedeschi si sono pronunciati sul QE e hanno dato all’istituto centrale tre mesi di tempo per giustificare il programma di acquisti, pena l’uscita della Bundesbank dallo stesso.
Immediate le reazioni internazionali e i dibattiti sulla messa in discussione del ruolo della banca centrale. Ogni sua decisione verrà d’ora in poi sindacata? Le critiche tedesche finiranno per riguardare anche il PEPP pensato per affrontare la crisi da coronavirus? Queste le domande più gettonate dopo la sentenza.
Secondo Reuters, la BCE si starebbe preparando proprio ad affrontare l’eventuale uscita della Germania dal Quantitative Easing. Come? Innanzitutto lanciando una procedura di infrazione contro i tedeschi.
L’istituto di Lagarde, hanno continuato le indiscrezioni, potrebbe dare il via a un’azione legale senza precedenti nei confronti della Bundesbank, con l’obiettivo di riportarla all’interno del programma. La Germania, ad oggi, contribuisce a circa un quarto degli acquisti di asset.
La maggior parte delle fonti ascoltate da Reuters crede che sarà la stessa banca tedesca a risolvere la questione dimostrando l’adeguatezza della politica e mostrando preoccupazione per i suoi effetti collaterali.
Ma la BCE, secondo l’agenzia, si starebbe già preparando allo scenario peggiore, quello in cui la corte imporrà alla Bundesbank di uscire dal QE. Il prossimo evento da monitorare? La riunione di politica monetaria di giugno.
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