BPER Banca, l’emergenza pesa sui conti del primo trimestre 2020

Mario D’Angelo

06/05/2020

L’epidemia coronavirus pesa sui conti del primo trimestre 2020 di Gruppo BPER

BPER Banca, l’emergenza pesa sui conti del primo trimestre 2020

L’emergenza coronavirus ha pesato sui conti del primo trimestre 2020 di Gruppo BPER, che ha registrato un utile netto pari a 6,08 milioni di euro: una contrazione dell’87,32% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente in cui aveva incassato 47,97 milioni di euro.

I conti di BPER Banca

BPER Banca ha spiegato, rendendo noti i dati, che il trimestre “risulta fortemente condizionato dalla contabilizzazione di rettifiche addizionali su crediti per circa 50 milioni di euro, quale primo significativo intervento a seguito del peggioramento del contesto macroeconomico causato dall’emergenza sanitaria”.

A pesare, inoltre, c’è anche il contributo ordinario al Fondo di Risoluzione Unico Europeo per 32 milioni di euro. L’istituto di credito conferma, comunque, la “solidità patrimoniale con un CET1 ratio Fully Loaded al 12,07%, un CET 1 ratio Phased In al 13,60% con un buffer patrimoniale complessivo di 1,8 miliardi di euro” rispetto al requisito minimo fissato dalla BCE nel 2020.

C’è stata, al contrario, una crescita del risultato della gestione operativa, da 157 milioni a 185,55 milioni di euro (+17,7%). Il margine d’interesse è incrementato del 12,4% a 307,97 milioni di euro.

Migliorato anche l’asset quality del Gruppo a fronte di una riduzione dello stock di crediti deteriorati lordi e netti, rispettivamente, dell’1,1 e del 2,8%. I crediti deteriorati netti, alla fine di marzo, erano pari a 2,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 5,7% sui crediti netti e un coverage ratio al 51,9%.

Stabile l’Npe ratio lordo all’11,1% grazie al contenimento degli impieghi. Migliora anche il default rate, che si attesta all’1,5% annullizzato con una riduzione dall’1,7% dello stesso periodo dell’anno precedente.

BPER Banca si aspetta una buona marginalità dei ricavi tradizionali in corso d’anno, in particolare grazie al margine di interesse che sfrutterà l’incremento degli impieghi e la riduzione del costo del funding.

Contemporaneamente è attesa una riduzione dei costi di gestione, soprattutto per quanto riguarda l’attuazione progressiva di miglioramenti nell’efficienza degli organici incluse nel Piano industriale.

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