Irrompe a Piazza Affari anche l’OPS che BPER ha promosso sulla Banca Popolare di Sondrio. Tutti i dettagli dell’offerta, che vale 4,3 miliardi di euro.
Si apre a Piazza Affari un’altra partita del risiko bancario, che porta la firma di BPER. La banca guidata dall’AD Gianni Franco Papa, ha annunciato nella serata di ieri, 6 febbraio 2025, di avere promosso una OPS, offerta pubblica di scambio, sulla Popolare di Sondrio, nel bel mezzo della comunicazione delle trimestrali da parte di entrambi gli istituti di credito.
Valore dell’OPS di BPER sulla Banca Popolare di Sondrio: 4.3 miliardi di euro, interamente in azioni.
Una cifra che la banca guidata dal CEO Papa ha precisato essere a premio del 6,6% rispetto al prezzo ufficiale di Pop Sondrio del 5 febbraio 2025 e a premio del 10,3% rispetto alla media ponderata degli ultimi tre mesi.
Così si legge nel comunicato di BPER:
“Il rapporto di concambio è stato fissato in 1,450 azioni di nuova emissione di BPER per ogni
azione esistente di BP Sondrio. Assumendo come riferimento i prezzi ufficiali delle azioni di BPER e di BP Sondrio registrati il 5 febbraio 2025, tale rapporto di cambio comporta un prezzo implicito di offerta pari a Euro 9,527 per azione dell’emittente (Pop Sondrio, un premio pari a circa il 6,6% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni dell’emittente rilevato in data 5 febbraio 2025 e un premio del 10,3% rispetto alla media ponderata degli ultimi tre mesi.”
BPER prevede che l’offerta si completi nella seconda metà del 2025 e che la piena integrazione sia realizzata entro la fine del 2025, “subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni richieste dalla normativa vigente da parte delle Autorità competenti”.
Così l’amministratore delegato di BPER Gianni Franco Papa:
“Questa operazione basata su logiche industriali rappresenta un’opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori. Il nuovo gruppo beneficerà di una scala significativa in termini di clientela, presenza geografica e sinergie, che consentirà di creare ulteriore valore per gli stakeholder di entrambi gli istituti. Sarà un gruppo bancario più solido e forte con un’offerta di prodotti e servizi più ampia a beneficio della clientela anche grazie a significativi investimenti IT e digitale e con un importante focus sul capitale umano. Il nostro piano industriale B:Dynamic | Full value 2027 sarà ulteriormente rafforzato e accelerato da questa operazione, grazie alla combinazione delle due realtà”.
BPER: verso un nuovo gruppoutile netto di oltre 2 miliardi, payout più alto per soci Pop Sondrio
I target degli utili e dei dividendi del nuovo gruppo che nascerà dalle nozze tra BPER e Pop Sondrio sono stati già illustrati da BPER: il nuovo gruppo avrà come obiettivo un utile netto di oltre 2 miliardi di euro atteso al 2027, inclusivo di sinergie e un RoTE atteso prossimo al 15%; significativo sarà il miglioramento del pay-out per gli azionisti di BP Sondrio.
Il Gruppo bancario risultante dall’operazione beneficerà inoltre di sinergie di ricavo stimate a regime fino a 100 milioni di euro circa ante imposte per anno, “derivanti dall’incremento della produttività per cliente e per sportello su livelli allineati a quelli dell’Offerente, anche in conseguenza della condivisione delle fabbriche prodotto e delle opportunità di cross-selling nei segmenti di business ad alto valore aggiunto (wealth management, bancassurance e specialty finance), il tutto facendo leva sull’efficace modello di distribuzione dell’Offerente”.
Per quanto riguarda le sinergie di costo, queste “ sono stimate a regime fino a circa Euro 190 milioni ante imposte per anno, in conseguenza di economie di scala e di una migliore efficienza operativa che l’Offerente (BPER) ha già dimostrato di essere in grado di realizzare nelle iniziative di integrazione recentemente poste in essere per aggregare altre reti bancarie; la realizzazione di tali sinergie consentirà di realizzare una struttura operativa agile e libererà importanti risorse per gli investimenti (anche tecnologici)”.
BPER prevede inoltre costi di integrazione “complessivamente nell’ordine di Euro 400 milioni ante imposte una tantum, e prevede che gli stessi siano sostenuti per il 75% entro il 2025 e per il restante 25% entro il 2026”.
Ieri è stato anche il giorno in cui BPERe la Popolare di Sondrio hanno alzato il velo sui rispettivi conti.
BPER ha chiuso il 2024 riportando un utile netto consolidato di 1,4 miliardi di euro, in calo del 7,7% rispetto al 2023, ma in crescita del 4,1% al netto delle voci straordinarie contabilizzate sia nel 2023 che nel 2024. In evidenza il boom dei dividendi: il CDA del gruppo proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo per azione pari a 60 centesimi, doppio rispetto a quello del 2023.
I ricavi di BPER sono saliti dell’1,8% a 5,6 miliardi (+1,8%), inclusi di un margine netto di interesse in crescita del 3,9% a 3,4 miliardi (+3,9%) e commissioni nette a 2,06 miliardi (+4,5%).
Il CET1 è stato pari al 15,8% “grazie all’elevata generazione organica di capitale, pari a 1,7 miliardi”.
La banca guidata dal CEO Papa ha reso noto anche di prevedere per il 2025 un utile “leggermente sopra al 2024”.
Poco prima aveva annunciato i conti anche la preda Popolare di Sondrio, che ha chiuso il 2024 forte di un utile netto record di 574,9 milioni, in rialzo del 24,7% rispetto al 2023, annunciando un balzo del margine di interesse di oltre il 16% a 1,09 miliardi e un aumento delle commissioni nette a 434,5 milioni (+7,9%).
Grazie agli ottimi risultati il CDA della Popolare di Sondrio ha preso la decisione di aumentare il payout ratio dal 55% al 63%, pari a un monte dividendi di circa 363 milioni, in crescita di oltre il 40% rispetto al 2023 e a una cedola di 0,8 euro, rispetto a quella di 0,56 dell’anno precedente.
La febbre del risiko coinvolge a questo punto, a parte Intesa SanPaolo, sul podio delle cinque banche principali dell’Italia, tutti i pilastri del credito italiano: lo scorso 24 novembre 2025 UniCredit ha annunciato una OPS su Banco BPM, mentre lo scorso 24 gennaio 2025 è stata l’eterna preda in realtà mai davvero ambita MPS a fare il grande annuncio, lanciandosi alla conquista di Mediobanca.
Era rimasta all’angolo tra le 5 Big, a parte Intesa SanPaolo, BPER, che ieri ha ufficialmente scoperto anch’essa le sue carte con una mossa che in realtà, negli ultimi anni, si era riproposta più volte come opzione di M&A a Piazza Affari, con dietro la regia di un altro grande attore della finanza italiana: Carlo Cimbri, presidente della compagnia di assicurazione Unipol.
Unipol è infatti il maggiore azionista sia di BPER che di Popolare di Sondrio, detenendo nella prima una quota pari al 19,8% e nella seconda una partecipazione del 19,7%. Proprio Cimbri aveva di recente commentato la possibilità di un consolidamento bancario che vedesse protagoniste le due banche che il suo gruppo controlla.
Interpellato mesi fa da SkyTG24, Cimbri si era così espresso.
“Quello che succederà in futuro si vedrà, ma al momento siamo assolutamente soddisfatti. È vero che siamo i primi azionisti in queste due banche ma sono due banche diverse e a un punto di storia diverso”.
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