I dividendi rappresentano una particolare tipologia di reddito che viene percepito dai soci delle società di capitali.
I dividendi, da un punto di vista, tecnico-contabile, rappresentano delle quote di utili che una società di capitali decide di distribuire ai propri soci, previa apposita delibera assembleare.
I dividendi costituiscono quindi la remunerazione del capitale investito da parte dei soci nella compagine societaria.
Per valutare la bontà dei dividendi, in economia aziendale si utilizza solitamente il concetto di costo opportunità. Cos’è il costo opportunità?
Il costo opportunità rappresenta il mancato guadagno alternativo che si sarebbe ottenuto se lo stesso capitale fosse stato investito su destinazioni diverse.
Di conseguenza, al fine di valutare la bontà economica dei dividendi percepiti, i soci di una società devono confrontare il rendimento degli stessi (in termini percentuali per esempio) rispetto ad altri possibili forme di investimento.
Ad esempio, si ipotizzi che il Signor Rossi abbia investito 10.000 euro nell’impresa Alfa e che questi 10.000 euro abbiano fruttato dividendi pari al 1% in un anno.
Se lo stesso investimento fosse stato fatto in altre destinazioni, quanto avrebbe reso?
Poniamo che gli stessi 10.000 euro vengano investiti in BOT, grazie ai quali il Signor Rossi ottiene un rendimento percentuale pari al 2%: in questo caso il costo opportunità è pari alla differenza (negativa) di rendimento registrata tra l’investimento nel capitale di una società e il rendimento dei BOT.
Dal punto di vista del diritto societario, i dividendi vengono ratificati dall’assemblea ordinaria.
In realtà, la decisione di quanto e quando distribuire i dividendi spetta all’organo amministrativo, in seguito all’approvazione del bilancio.