Banche italiane, l’altra OPS in stile tanto rumore per nulla? Basta con “Tizio e Caio”

Laura Naka Antonelli

12/03/2025

Strategia standalone e indipendenza le parole con cui questa banca italiana finita preda dell’OPS di turno ha detto no all’offerente.

Banche italiane, l’altra OPS in stile tanto rumore per nulla? Basta con “Tizio e Caio”

C’è l’OPS che UniCredit ha lanciato su Banco BPM alla fine di novembre del 2024; e c’è l’altra OPS che ha scioccato Piazza Affari all’inizio di questo 2025, ovvero l’offerta pubblica di scambio che MPS-Monte dei Paschi di Siena ha proposto a Mediobanca, maggiore azionista del colosso assicurativo italiano Generali.

C’è poi l’OPS che Banca Ifis ha presentato a Illimity, banca fondata e gestita da Corrado Passera, reduce da un annus horribilis.

OPS BPER su Popolare Sondrio. Oggi la preda ha presentato il nuovo piano Our Way Forward

C’è infine l’altra partita di risiko che si è aperta a Piazza Affari, che vede protagoniste due banche italiane che in comune hanno molto, in primis l’azionista di maggioranza, che è la compagnia assicurativa bolognese Unipol presieduta da Carlo Cimbri: si tratta dell’OPS, anche in questo caso, che è stata annunciata da BPER su Banca Popolare di Sondrio. Altra OPS che ha fatto e sta facendo rumore a Piazza Affari ma, così come le altre, almeno allo stato attuale, altra offerta che è stata rimandata al mittente dalla preda.

Oggi Pop Sondrio si è confermata tra le azioni principali protagoniste del Ftse Mib di Piazza Affari, con il nuovo piano industriale che è stato presentato dalla banca al mercato. Un piano che ha rivendicato la capacità della banca valtellinese di rimanere solida e di camminare con le proprie gambe, in linea con la strategia standalone che è stata spesso rivendicata dal gruppo.

Con il piano 2025-2027, il cui nome dice tutto, la Popolare di Sondrio ha presentato i suoi target finanziari e gli obiettivi sui dividendi: “Our way forward” ovvero “Il nostro modo di andare avanti”, è il nome del piano che il CDA della Popolare di Sondrio ha approvato nella giornata di ieri, martedì 11 marzo 2025, e che è stato svelato oggi.

Il no a BPER sembra essere scritto nero su bianco nel comunicato con cui è arrivata la notizia, laddove si legge che “il piano conferma il posizionamento di Banca Popolare Di Sondrio quale realtà indipendente, agile ed efficiente, con una cultura distintiva, che traduce il radicamento nei territori e la vicinanza alla clientela in valore duraturo per tutti gli stakeholder”.

Utili, ROE, Dividendi, Payout Ratio, Commissioni, crediti: i target della Popolare di Sondrio

Di seguito i target finanziari presentati con il piano (ma non solo) che, riassumendo, prevede l’erogazione di 1,5 miliardi di euro in dividendi, un payout ratio annuo pari all’85%, un dividend yield del 10% per anno e un CET1 Ratio maggiore del 14% in arco di piano. In evidenza la “significativa creazione di valore sostenibile”.

Di seguito i target principali:

  • Utile netto cumulato 2025-2027 pari a circa 1,8 €Mld.
  • Utile netto al 2027 pari a 583 €Mln, in linea con i livelli record registrati nel corso del 2024, nonostante il significativo calo dei tassi di interesse atteso
  • ROE sempre superiore al 14% in arco Piano.
  • In termini di remunerazione agli azionisti, per l’appunto circa 1,5 €Mld di dividendi previsti in arco Piano, raddoppiando la distribuzione avvenuta negli ultimi 3 anni.
  • Payout ratio al 85% in ogni anno di Piano a partire già dal 2025 (rispetto al 63% del 2024)
  • Mantenimento della solidità patrimoniale con CET1 ratio >14% al 2027.
  • Redditività core stabile a 1,5 €Mld nel 2027.
  • Margine di interesse stabile a 1,0 €Mld nel 2027 (vs 1,1 €Mld nel 2024), nonostante il significativo calo dei tassi di interesse atteso.
  • Crescita delle commissioni nette a 505 €Mln, con CAGR 2024-2027 pari al 5,1% grazie alla continua crescita della raccolta indiretta.
  • Crediti netti alla clientela in aumento a 38,6 €Mld nel 2027 con CAGR 2024- 2027 pari al +3,3% e crescita superiore rispetto al mercato così come dimostrato negli anni.
  • Volumi di risparmio gestito e assicurativo a 14,4 €Mld nel 2027 con CAGR 2024-2027 pari al +11%.
  • Premi assicurativi in crescita con CAGR 2024-2027 pari al +19%.
  • Costo del rischio pari a 38bps nel 2027 (rispetto a 53bps nel 2024).
  • NPL ratio lordo in diminuzione al 2,6% nel 2027.
  • NPL ratio netto pari al 1,1% nel 2027, in linea con il 2024.
  • Cost / income ratio pari a circa il 42% nel 2027.

Il commento del CEO Mario Alberto Pedranzini sulla crescita stand alone

Così Mario Alberto Pedranzini, Amministratore Delegato di Banca Popolare di Sondrio, ha commentato il nuovo piano, rimarcando proprio l’indipendenza della banca finita nel mirino di BPER:

È per me motivo di orgoglio presentare il nuovo piano industriale “Our Way Forward”. È un piano che riflette la storia della Banca, da oltre 150 anni una realtà indipendente, che fa dell’efficienza operativa, della propria particolare cultura aziendale, del radicamento locale e della vicinanza alla clientela la propria cifra distintiva”. E ancora, a conferma di come la Popolare sia l’ennesima preda recalcitrante di fronte all’offerente, nel commento si è parlato di “crescita stand alone”:

La crescita stand alone ha permesso di preservare lo spirito identitario, i nostri valori culturali e le caratteristiche uniche del nostro modello di fare banca: un approccio imprenditoriale da parte del nostro personale, fondato su dedizione e competenza, capace di accompagnare sul lungo termine la clientela, instaurando con essa rapporti proficui e duraturi e offrendo soluzioni personalizzate e sofisticate. Forti di questa consapevolezza, della credibilità di cui godiamo e della nostra autonomia, ci poniamo oggi obiettivi ancora più ambiziosi per il prossimo triennio 2025-2027. Our Way Forward”, “Avanti a modo nostro” è il motto che abbiamo scelto per posizionarci sempre più quale banca resiliente, solida, in grado di corrispondere alle esigenze della clientela nei territori di elezione e di coltivare con essa rapporti sempre più diretti e personalizzati, sostenendo l’economia reale”.

Pedranzini, soci preoccupati che Pop Sondrio venga acquistata da Tizio e Caio

Nel commentare l’OPS di BPER, Pedranzini ha parlato di una matrice comune tra le due banche, ma anche di linee di sviluppo molto diverse.

Abbiamo una matrice comune, cooperativa, ma linee di sviluppo molto diverse”, ha detto il CEO, ricordando che “quando noi crescevamo stand alone BPER cresceva per aggregazione”, facendo la seguente precisazione: “Va bene le matrici, ma quello che conta sono gli obiettivi e se parliamo di terzo polo andiamo su un’altra lunghezza d’onda ”.

Dunque? Dunque “ BPER è una miscellanea di tante razze e non sempre uno più uno dà due ”.

Anzi: “ Sopprimendo la Popolare di Sondrio e facendola confluire in un oggetto molto più grande non pensiamo si possa trasferire quella capacità di creare valore che è propria di una realtà come la nostra nel momento in cui la si valuta nella sua configurazione stand alone di indipendenza ”.

Pedranzini non si è fermato qui, pur ammettendo che l’ultima decisione spetterà agli azionisti. Detto questo, “i clienti soci più affezionati sono preoccupati che una bella banca, qualcuno la definisce un gioiellino, possa essere messa sul mercato e acquistata da Tizio e da Caio. Il messaggio che ci perviene è ’Noi vogliamo che la Popolare di Sondrio continui a crescere e rimanere autonoma, gelosa della sua indipendenza e tradizione ”, ha sottolineato l’AD, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Radiocor.

Positivo il trend delle azioni della banca valtellinese, che sono salite nella sessione di oggi di Piazza Affari del 3,05%, a quota 11,15 euro.

In una sessione di buy sulle azioni delle banche italiane sull’indice Ftse MIB, bene anche l’offerente BPER, in rialzo dell’1,74%, a 7,378 euro.

Ma il dubbio intanto a Piazza Affari è quali delle grandi partite di risiko bancario riusciranno davvero a concretizzarsi, con le prede messe nel mirino che non perdono occasione per dire no all’offerta che è stata presentata dai rispettivi pretendenti. E la domanda è anche su cosa potrebbe accedere alle azioni, nel caso in cui la bolla del risiko dovesse scoppiare.

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