BTp in dollari: è un successo al debutto delle emissioni. L’Italia torna a immettere titoli di Stato in dollari dopo 9 anni e incassa richieste per 18 miliardi di dollari. Ecco i dettagli del lancio dei titoli.
I BTp in dollari hanno debuttato sul mercato mercoledì 9 ottobre, ottenendo grande successo. Il ministero dell’Economia è tornato ad immettere titoli di Stato in dollari, incassando un inizio positivo. L’interesse degli investitori, infatti, è stato importante ed ha generato una domanda dal valore di 18 miliardi di dollari.
L’ammontare dell’emissione, che nella nota ministeriale partiva dai 3 miliardi di dollari, è stata fissata a 7 miliardi di dollari.
Lunedì è stata affidata ad un gruppo di banche - Barclays Bank, HSBC Bank e J.P. Morgan Securities - la gestione della Global Investor Call, seguita, eventualmente, da call bilaterali con gli investitori.
Il MEF torna ad emettere BTP in dollari dopo 9 anni. L’ultima volta che l’Italia ha partecipato al mercato obbligazionario americano risale al 2010. In quell’anno, lo Stato lanciò l’emissione di bond in dollari con scadenza triennale per un valore di 2 miliardi di dollari.
Al momento del lancio sul mercato di titoli di Stato in dollari, il ministero ha reso noti i rendimenti lordi delle tre tipologie di BTp: 2,4% per i titoli a 5 anni, 2,9% per il quelli di durata di 10 anni, fino al 4,02% per il BTp trentennale.
BTp in dollari: i dettagli dal MEF
L’annuncio del MEF sull’emissione di BTp in dollari è arrivato lunedì. Secondo quanto stabilito dal Tesoro, i titoli denominati in dollari sono multi-tranche e in formato SEC-Registered Global.
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Il BTp a 5 anni è stato collocato a 99,719 dollari, quello a 10 anni a 99,089 e il titolo a 30 anni a 99,619.
Il mercato di riferimento per l’acquisto dei BTp in dollari prevede tutti i canali di distribuzione, con controparti qualificate, professionali e al dettaglio.
Dopo l’emissione, i titoli a 5 anni hanno registrato potenziali ordini per un valore di 4,8 miliardi di dollari, i BTp a 10 anni di 3,1 miliardi di dollari e quelli a 30 anni di 2,1 miliardi di dollari.
Inoltre, come comunicato nella nota ufficiale del MEF di oggi, 8 ottobre 2019, Barclays Bank, HSBC Bank e J.P. Morgan Securities svolgeranno il mandato di lead manager per una emissione di titoli in dollari multi-tranche e a tasso fisso. La scadenza prevista per i titoli è di 5, 10 e 30 anni, corrispondenti alle date 17 ottobre 2024, 17 ottobre 2029, 17 ottobre 2049.
L’emittente, si precisa, potrà utilizzare i proventi dell’emissione per scopi generali, tra i quali la gestione del debito.
Di seguito il comunicato del MEF sull’emissione dei Btp in dollari e il lancio della Global Investor Call:
Emissione BTp in dollari: conviene sottoscrivere?
Le prossime decisioni della Fed sul taglio dei tassi per favorire l’economia USA e della BCE sul rialzo dei tassi in confronto ai livelli minimi raggiunti in questi anni, dovrebbero aprire una previsione di risalita del cambio euro-dollaro per i mesi e gli anni futuri.
L’analisi dell’andamento del tasso di cambio è fondamentale nella valutazione del rendimento dei BTp in dollari. I due titoli di Stato in dollari ancora in circolazione, con scadenza nel 2023 e nel 2033, registrano attualmente un rendimento più elevato dei corrispettivi titoli in euro. La ragione sta nelle previsioni di cambio favorevoli alla data di scadenza.
I timori degli investitori stranieri nel debito italiano collocato in dollari americani risiedono proprio nel fattore di rischio del cambio. La fluttuazione nel rapporto tra le due valute potrebbe significare un rendimento non conveniente.
Lo Stato dovrà prevedere strumenti derivati per tutelarsi dai rischi del cambio e questo gli costerà. Ma se il mercato reagirà bene all’emissione di BTp in dollari, il Tesoro potrà prevedere il lancio di titoli anche in altre valute, come lo yen.
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