Bail in: per Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, contrasterebbe con l’articolo 47 della Costituzione. Per Mps si profila una soluzione alla greca.
Il bail in rispetta la Costituzione italiana? Secondo Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, no. Ma al momento sembra l’unica ricetta possibile per salvare gli istituti di credito italiani. E nel caso di Mps, l’esempio della National Bank of Greece e della Piraeus Bank può dirci qualcosa sul futuro della banca senese.
Il numero uno dell’Associazione bancaria italiana, intervenendo all’assemblea annuale, ha sollecitato la necessità di rivedere la normativa europea sulle risoluzioni bancarie (BRRD) e sul bail in, dal momento che quest’ultimo sarebbe in contrasto con l’articolo 47 della Costituzione, il quale recita testualmente:
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.
Per Patuelli il bail in non è la soluzione a tutti i costi. Secondo il presidente dell’Abi, infatti:
innovative iniziative private come il Fondo Atlante e il rinnovato ramo volontario del fondo interbancario, con interventi preventivi, partecipativi e non più a fondo perduto, prevengono i rischi di altre eventuali (e più costose per tutti) risoluzioni e respingono ogni ipotesi di bail in.
Bail in: Visco non esclude intervento pubblico
BCE e Commissione europea continuano a difendere a spada tratta il sistema del bail in, che al governo italiano, com’è noto, non piace. Roma vorrebbe strappare il più possibile margini per un intervento dello Stato. Una soluzione auspicata dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che oggi ha affermato:
A fronte del rischio che, in un contesto di elevata incertezza, problemi circoscritti intacchino la fiducia nei confronti del sistema bancario, un intervento pubblico non può essere escluso.
Bail in: per Mps si profila soluzione alla greca
Il caso più spinoso per l’esecutivo è quello di Mps, la banca col maggior tasso di crediti deteriorati in Italia. Per capire come potrebbe funzionare l’applicazione del bail in nel caso dell’istituto senese, basta dare uno sguardo a quanto accaduto recentemente alle banche elleniche National Bank of Greece e Piraeus Bank.
Questi istituti sono riusciti a evitare la risoluzione grazie a iniezioni precauzionali di capitale, che hanno colmato il deficit evidenziato dalla BCE nello stress test per un possibile scenario avverso (per quanto riguarda lo scenario base, invece, i fondi sono arrivati dai privati).
Tuttavia, le obbligazioni subordinate e quelle senior sono state convertite in azioni. E i titoli privilegiati in mano allo Stato, annullati.
Per Mps si profila una soluzione di questo tipo anche se il governo italiano vorrebbe evitare di penalizzare i creditori istituzionali, in modo da non arrecare ulteriori danni alla credibilità del sistema finanziario italiano.
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