Banche in allarme: rischio cyberattacco concreto

Giorgia Bonamoneta

27 Marzo 2022 - 16:33

Aumenta il rischio di cyberattacco alle sedi delle banche di tutta Europa. Il rischio è concreto e, secondo quanto riportano le fonti, nessuno è al sicuro.

Banche in allarme: rischio cyberattacco concreto

Le banche sono in allarme. Il rischio di attacchi cibernetici da parte di hacker russi è piuttosto alto. Da prima dell’inizio del conflitto le istituzioni bancarie hanno alzato il livello di sicurezza che, con il passare delle settimane, ha raggiunto livelli massimi.

Non era una sorpresa, già da dicembre l’allarme legato agli attacchi hacker da parte russa era piuttosto alto, tanto che si prospettava l’inizio di una guerra ibrida terra-rete informatica. L’escalation dei cyberattacchi ha anticipato l’escalation militare e la guerra è apparsa, fin dall’inizio, una guerra ibrida e dagli importanti risvolti economici.

C’è particolare attenzione per il sistema Swift, già attacco in passato (2016), ma in generale tutto il mondo bancario si barrica dietro i sistemi di sicurezza informatica. La cyberguerra è destinata ad acuirsi, soprattutto da quando il circuito bancario russo è stato tagliato fuori.

L’allarme della Bce per le banche europee: l’imperativo è rafforzare le difese

Era il 10 febbraio 2022, la guerra in Ucraina era vicina, ma ancora solo un timore su carta, ma la Banca centrale europea metteva già in allerta le banche di tutta Europa. La nota suonava più o meno così: “il sistema bancario deve alzare il livello di allerta”.

Il rischio di un attacco hacker, dovuto alle crescenti tensioni geopolitiche, era così concreto che non servivano prove di hackeraggio per alzare le difese. Prima dell’invasione il Presidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria, aveva avvertito le banche sulla necessità di rafforzamento delle misure di sicurezza informatica.

Scoppia la guerra ed è ibrida: aumentano i tentavi di attacchi informatici

Non servivano prove dell’intenzione di attacchi informatici russi, la nomea degli hacker russi era piuttosto nota, ma la prova di forza è arrivata comunque. Come ricorda Il Sole 24 Ore: il 15 febbraio, poco prima dell’inizio della guerra, un attacco informatico colpisce due delle banche statali più grandi dell’Ucraina, cioè Oschadbank e Privat24.

All’inizio della guerra è evidente a tutti che gli attacchi informatici non mancheranno. Le banche cercano di correre ai ripari, mentre i governi vengono invitati a modificare le norme di riferimento. Per le banche diventa una questione essenziale: bisogna difendersi.

E al momento il livello di attenzione e allarme è altissimo. Una fonte anonima, come riporta Il Sole 24 Ore, ha spiegato che si stanno seguendo le linee dettate dalla Nato in termini di sicurezza. “In generale, però, quello che stiamo riscontrando è un calo di tentativi di attacchi provenienti dalla Russia - spiega ancora la fonte anonima - Sembra quasi che ora i russi stiano dando priorità alla guerra guerreggiata”.

Banche sotto attacco: chi è a rischio

Il denaro personale custodito nelle banche non dovrebbe essere a rischio, a dirlo sono fonti ufficiali. Gli attacchi hacker sono solitamente indirizzati contro l’operatività dell’home banking e dei servizi in generale. I conti non sono coinvolti nelle incursioni, almeno il più delle volte.

Bisogna però stare attenti a tutti gli attacchi collaterali, quali per esempio gli attacchi di phishing. Le campagne di phishing provenienti da zone slave-orientali colpiscono i correntisti, che vengono truffati con email che hanno le sembianze di enti ufficiali e affidabili.

Dall’inizio del conflitto, come ha riportato la società di cybersicurezza Check Point Research, questo genere di attacco è aumentato di ben 7 volte nel periodo a partire dal 24 febbraio 2022 a oggi.

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