Banco Popolare-BPM: ok alla fusione, nasce il terzo polo bancario. Ecco tutti i dettagli

Livio Spadaro

24 Marzo 2016 - 08:52

Banco Popolare e BPM hanno annunciato in una nota congiunta l’approvazione del progetto di fusione. Nasce il 3° polo bancario del Paese con un CET1 ratio del 13,6%.

Banco Popolare-BPM: ok alla fusione, nasce il terzo polo bancario. Ecco tutti i dettagli

Nella serata di ieri, Banco Popolare e BPM hanno rilasciato un comunicato che annuncia il progetto di fusione tra le due banche del nord. E’ arrivata al capolinea la lunga trattativa di merger tra i due istituti di credito italiani visti gli ostacoli incontrati nelle trattative e la lunga attesa per il via libera della BCE.

Il nulla osta della Banca Centrale Europea sembra essere arrivato in via informale, manca quindi solo l’ufficialità. Dalla fusione tra BPM e Banco Popolare nasce il 3° gruppo bancario italiano con 2.500 sportelli e una leadership in Lombardia, Piemonte e Veneto.

Nel piano di fusione è previsto che Banco Popolare effettui un aumento di capitale da €1 miliardo, dando così risposta ai dubbi sulle capital action da intraprendere da parte del nuovo gruppo.

Banco Popolare-BPM: annunciato accordo per la fusione

In un comunicato congiunto, Banco Popolare e BPM hanno annunciato il progetto di fusione. Con tale accordo prende vita il 3° gruppo bancario italiano che avrà una rete di 2.500 sportelli e più di 4 milioni di clienti con una leadership in alcune regioni del nord quali Lombardia, Piemonte e Veneto.

In base a stime preliminari, la fusione genererà valore per gli azionisti sia della banca veneta che di quella milanese. Sono state stimate sinergie ante imposte per €365 milioni di cui €290 milioni di sinergie sui costi e €75 milioni da ricavi. Gli oneri una tantum, in linea con operazioni analoghe, sono stati stimati in circa il 150% delle sinergie di costo.

Banco Popolare-BPM: sinergie per €1,9 miliardi

Il valore attuale delle sinergie al netto delle imposte e degli oneri di aggregazione è stato stimato invece intorno agli €1,9 miliardi. Il nuovo gruppo vedrà l’azionariato composto come segue:

  • 54% del capitale per quel che riguarda gli azionisti di Banco Popolare;
  • 46% del capitale per quelli di BPM.

Tuttavia, tale composizione del capitale è subordinata all’emissione di un aumento di capitale da parte di Banco Popolare per €1 miliardo.

La nuova Capogruppo utilizzerà il sistema tradizionale di governance, formato da un consiglio di amministrazione e un collegio sindacale. Le sedi principali saranno a Milano e Verona, nel particolare Milano sarà la sede legale mentre Verona sarà la sede amministrativa.

Il progetto di fusione avrà effettivamente luogo a dicembre 2016, dopo che le assemblee straordinarie avranno approvato il piano. Assemblee che si terranno entro il 1° novembre 2016.

Banco Popolare-BPM: nuovo gruppo avrà CET1 del 13,6%

A livello operativo, il nuovo polo bancario italiano avrà una capitalizzazione di Borsa complessiva pari a €5,5 miliardi (prima dell’aumento di capitale di Bpop), un totale dell’attivo di oltre €171 miliardi, la raccolta indiretta pari a €105 miliardi di cui €56 miliardi gestiti, una quota di mercato nazionale dell’8% (per presenza sportelli) e dell’11% nel Nord Italia.

Il CET1 ratio sarà invece pari al 13,6% fully loaded e un indice di liquidità LCR superiore al 100%

Banco Popolare-BPM: le tempistiche per attuare il progetto di fusione

Le tempistiche dell’operazione sono così ripartite:

  • Entro maggio 2016 l’assemblea straordinaria di Banco Popolare dovrà approvare l’aumento di capitale;
  • Sempre entro maggio 2016, gli organi amministrativi di BPM e Banco Popolare approveranno il progetto di fusione;
  • Entro il 31 ottobre 2016 verrà eseguito l’aumento di capitale da €1 miliardo da parte dell’istituto veronese;
  • Entro l’1 novembre 2016 le assemblee straordinarie approveranno il progetto di fusione.

Banco Popolare-BPM: finita una lunga trattativa

Trova così fine una trattativa durata mesi, che ha visto numerosi ostacoli sul suo cammino. La fusione tra BPM e Banco Popolare è stata messa a rischio anche dalla BCE, poco convinta inizialmente della solidità patrimoniale del nuovo gruppo.

Tuttavia, dopo mesi di colloqui con l’istituto centrale europeo, le due banche italiane sono riuscite a trovare un accordo che soddisfi i dubbi della BCE, la quale avrebbe già dato un ok in via informale.

Al momento, in asta pre-apertura delle Borse, il titolo di BPM segna un +5,42% a quota 0,75€ mentre quello di Banco Popolare registra un -3,85% a quota 7€.

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