Bank of Japan, novità di politica monetaria dalla riunione di settembre: curva dei rendimenti sotto controllo, base monetaria fluttuante per gli acquisti di titoli di stato. Vola il Nikkei (+1.91%).
La banca centrale del Giappone lascia il suo tasso di interesse di riferimento invariato a meno 0.1% ma annuncia il passaggio ad una base monetaria fluttuante nel tentativo di controllare la curva dei rendimenti.
All’annuncio della BoJ il mercato azionario giapponese ha iniziato a salire, con il Nikkei che chiude la sessione asiatica di oggi a +1.91%. Lo yen è in calo.
Arrivano delle novità sull’approccio di politica monetaria della Bank of Japan, nel suo ultimo tentativo - solo in ordine di tempo - si sostenere i prezzi e la crescita economica.
La BoJ ha annunciato che il controllo sulla curva dei rendimenti sarà un fattore essenziale nel suo nuovo quadro di stimolo. Comprerà i titoli di stato giapponesi (JGB) a 10 anni in modo da far oscillare il rendimento intorno allo zero per cento.
La BOJ abbandona così il range di scadenze sui titoli di Stato acquistabili nel suo piano di stimolo e, conseguentemente, il suo obiettivo di aumentare la base monetaria di 80 mila miliardi di yen all’anno, anche se la banca centrale ha riferito di voler continuare a comprare i titoli di stato nel tentativo di rimanere vicina a tale importo.
Ora il focus del mercato passa alla riunione della Fed di questa sera.
La Bank of Japan ha abbandonato i target rigidi all’interno del piano di stimolo monetario per espandere l’offerta di capitale, puntando a rendimenti di diverse scadenze.
Il governatore della BoJ, Haruhiko Kuroda, insieme agli altri membri della banca centrale del Giappone, ha deciso di lasciare il tasso di interesse di riferimento da applicare alle riserve delle banche commerciali in territorio negativo a -0,1 per cento.
La banca centrale ha annunciato che il target di base monetaria, che in precedenza era stato fissato per un aumento annuo di 80 miliardi di yen (780 miliardi di dollari), ora potrà variare nel breve termine, nel tentativo della banca di controllare la curva dei rendimenti.
Bank of Japan: addio al target fisso sulla base monetaria di stimolo
La BoJ abbandona così i target sulla base della scadenza media dei titoli di stato acquistati nell’ambito del piano di stimolo. I membri del Consiglio si sono inoltre impegnati ad espandere la base monetaria fino a quando l’inflazione sarà stabile al di sopra del 2 per cento.
Negli ultimi tempi la Bank of Japan è stata la più audace tra le banche centrali mondiali nell’utilizzo dello stimolo monetario per affrontare le pressioni deflazionistiche e la stagnazione, ma Kuroda ha iniziato recentemente a considerare il rapporto tra i costi dell’allentamento straordinario rispetto ai suoi benefici, una novità rispetto all’approccio della banca centrale giapponese negli ultimi tre anni.
«La decisione della BoJ di innalzare la curva dei rendimenti mostra che si sta prendendo in considerazione la situazione delle istituzioni finanziarie»,
ha dichiarato Takeshi Minami, capo economista presso il Norinchukin Research Institute a Bloomberg. Atsushi Takeda, economista presso la Itochu Corp. a Tokyo, ha detto che la decisione di oggi "suggerisce che la BoJ sta raggiungendo il limite per le sue opzioni monetarie”.
Lo scetticismo sulle probabilità di successo dell’Abenomics, il programma di rilancio economico del primo ministro Shinzo Abe, potrebbe aumentare se la BoJ si troverà ad affrontare i limiti della “aggressività” monetaria che ha segnato i primi anni di carica del governatore Haruhiko Kuroda.
Lo yen si è indebolito contro il dollaro USA e scambia a quota 102.54. Lo yen è ancora in rialzo del 18 per cento dall’inizio del 2016.
Bank of Japan: strumenti di politica monetaria attivi
Target di espansione della base monetaria | fluttuante a circa 80 trilioni di yen |
Acquisti di titoli di stato | circa 80 trilioni di yen |
Acquisti di ETF | 6 trilioni di yen |
Acquisti in J-REITs | 90 miliardi di yen |
Commercial paper, importo non corrisposto | 2.2 trilioni di yen |
Corporate bond, importo non corrisposto | 3.2 trilioni di yen |
Tasso di interesse | -0.1 per cento |
I problemi della Bank of Japan
Nel mese di luglio la banca centrale del Giappone ha annunciato la revisione delle sue politiche per valutarne l’efficacia e stabilire come raggiungere il target di inflazione a circa il 2 per cento.
La pressione sulla BoJ è aumentata quando l’indice dei prezzi al consumo armonizzato è sceso a luglio al ritmo più veloce da quando Kuroda è arrivato alla guida della banca centrale nel marzo 2013.
La BoJ ha dovuto affrontare poi una forte reazione all’annuncio dei tassi di interesse negativi nel mese di gennaio. Le azioni del comparto bancario sono scese velocemente, lo yen si è apprezzato e la fiducia dei consumatori è peggiorata. Kuroda ha recentemente riconosciuto che i tassi negativi hanno eroso i profitti degli istituti finanziari, sottolineando tuttavia che questa politica ha abbassato ancora di più gli finanziari.
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