Riunione BoE: taglio tassi entro la fine dell’anno?

Luca Fiore

19/09/2019

Dopo Fed e BCE, oggi è il turno della Bank of England.In caso di no-deal, l’istituto guidato da Mark Carney potrebbe agire in entrambe le direzioni.

Riunione BoE: taglio tassi entro la fine dell’anno?

Con la decisione odierna, comunicata al termine della riunione del board della Bank of England (BoE), salgono a 13 i mesi in cui il costo del denaro d’Oltremanica si attesta allo 0,75%.

Per Sajiv Vaid, portfolio manager di Fidelity International, quello dell’istituto guidato da Mark Carney è un lavoro “reso difficile dalla gestione della politica monetaria in un contesto caratterizzato dagli ‘intrallazzi’ legati alla Brexit” e quindi, fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza, la cosa migliore è rappresentata da un atteggiamento attendista.

Nonostante questo, l’esperto rileva che, in presenza di una crescita anemica e senza certezze sulle tempistiche e sulle modalità dell’uscita “l’ipotesi di un taglio precauzionale è diventata più pertinente”.

Con dati “che credo continueranno a fornire indicazioni deludenti” Vaid ritiene che l’ipotesi di un taglio dei tassi “sia convincente” e si aspetta “che il Comitato giunga alla mia stessa conclusione entro la fine dell’anno”.

A circa due ore dalle indicazioni arrivate dalla BoE, il Ftse100 quota in rialzo dello 0,61% a 7.358,55 punti mentre il cable, il cambio tra la sterlina e il biglietto verde quota invariato a 1,24684 dollari.

Riunione Bank of England: il comunicato elaborato dal board

Come rilevato qui, e sul nostro Calendario Economico, il Comitato di Politica Monetaria della Bank of England (Monetary Policy Committee, MPC) ha votato all’unanimità per la conferma del costo del denaro allo 0,75%, dello shopping di obbligazioni di emittenti non finanziari a 10 miliardi di sterline e del piano di acquisto bond di 435 miliardi di sterline.

“Rispetto al precedente meeting del MPC (1° agosto, ndr), la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si è intensificata e l’outlook per la crescita globale ha registrato un indebolimento. Le politiche monetarie sono state allentate in diverse maggiori economie”, riporta il comunicato della BoE.

“Il cambio di aspettative sulla tempistica e sulla natura della Brexit ha continuato a generare un’elevata volatilità nei prezzi degli asset britannici, con particolare riferimento al tasso di cambio della sterlina”.

Il Pil britannico, sceso dello 0,2% nel secondo trimestre 2019, dovrebbe segnare un andamento speculare nel trimestre corrente.

Riunione Bank of England: eccesso di offerta in economia

“Il Comitato rileva che la crescita dell’economia ha registrato un rallentamento, anche se resta abbastanza positiva, e che, a livello di aziende, si è creato un certo livello di eccesso di offerta”.

“L’incertezza legata alla Brexit continua a penalizzare gli investimenti delle imprese anche se la crescita dei consumi si è dimostrata resiliente, sostenuta dai continui incrementi delle retribuzioni reali”.

Le politiche espansive varate dall’esecutivo per il 2020-21 dovrebbero incrementare il Pil di circa lo 0,4%, l’inflazione è stimata sotto quota 2% nel breve termine e il mercato del lavoro dovrebbe confermarsi in salute con il tasso di disoccupazione sotto il 4%.

Riunione Bank of England: Brexit potrebbe ridurre inflazione domestica

“Di recente, le incertezze legate alla Brexit e il rallentamento della crescita globale hanno portato al riemergere di un eccesso di offerta”.

Visto che gli scenari post-Brexit potrebbero essere numerosi, “la risposta di politica monetaria appropriata dipenderà dal bilanciamento degli effetti della Brexit su domanda, offerta e tasso di cambio della sterlina”.

Più le incertezze legate all’uscita dall’Europa continueranno, “più è probabile che la crescita della domanda resti sotto il potenziale, incrementando l’eccesso di offerta”. In questo scenario, “le pressioni inflazionistiche domestiche subiranno una riduzione”.

Riunione Bank of England: ecco cosa faremo in caso di no-deal

Nel caso di no-deal, “la sterlina potrebbe svalutarsi, l’inflazione salire e la crescita del Pil rallentare”.

La BoE, che si troverebbe a dover bilanciare le pressioni rialziste sull’inflazione legate alla svalutazione del pound e alla riduzione dell’offerta con le pressioni ribassiste dovute al calo della domanda, “potrebbe agire in entrambe le direzioni (alzando o abbassando i tassi, ndr)”.

Riunione Bank of England: ecco cosa faremo in caso di accordo

Nel caso in cui la Brexit dovesse seguire un percorso più regolare, e stimando una ripresa della crescita globale, “nel medio termine potrebbe crearsi un eccesso di domanda” che potrebbe portare il Comitato “ad alzare i tassi”.

Questo incremento è stimato “graduale e di lieve entità” ma in grado di riportare l’inflazione “in maniera sostenuta” verso il target del 2%.

Il contenuto seguente è stato redatto prima della pubblicazione del comunicato emesso al termine della riunione della Bank of England di oggi, 19 settembre 2019.

Il fronte banche centrali si conferma particolarmente caldo. Dopo il taglio dei tassi annunciato ieri dalla Federal Reserve (Riunione Fed: nuovo taglio tassi. Powell: bilancio potrebbe tornare a crescere) e le nuove misure di stimolo varate la scorsa settimana dalla Banca Centrale Europea (Riunione BCE: Draghi annuncia il QE a tempo indeterminato), oggi è il grande giorno della Bank of England (BoE).

Oltre alle sfide che anche le altre grandi banche centrali si trovano ad affrontare, l’istituto guidato da Mark Carney deve fronteggiare anche il tema scottante dell’uscita dall’Unione europea.

E, al momento, l’ipotesi più probabile è rappresentata da un’uscita senza accordo (Brexit, ultimatum al Regno Unito: cosa prevede?).

Riunione Bank of England: decisione attesa all’unanimità

Oggi, alle 13 italiane, l’istituto londinese dovrebbe confermare il costo del denaro allo 0,75%. La decisione, stimano gli analisti, anche questa volta dovrebbe essere presa all’unanimità.

Diversamente dalla Fed, impegnata in una difficile marcia indietro dopo aver forse spinto troppo in avanti il piano di normalizzazione dei tassi, la BoE non ha una necessità impellente di tagliare il costo del denaro e preferisce capire quale sarà lo scenario che l’economia d’Oltremanica dovrà affrontare nei prossimi mesi.

Riunione Bank of England: inflazione non è un problema
Di conseguenza, e a differenza della Fed (che sta effettuando tagli “preventivi”), il chairman Carney ha più volte ribadito di voler mantenere l’arsenale intatto in attesa di comprendere lo scenario post-Brexit.

Particolari pressioni non arrivano dall’inflazione che, secondo i dati diffusi ieri (Regno Unito: inflazione sotto le stime ad agosto), il mese scorso è scesa ai minimi degli ultimi tre anni all’1,7%.

In presenza di un mercato del lavoro particolarmente solido, gli operatori ritengono che una spinta per i prezzi potrebbe arrivare dai salari. Compresi i bonus, le retribuzioni segnano un rialzo del 4% annuo, il livello maggiore da metà 2008.

“È probabile –ha commentato David Madden di CMC Markets UK- che la BoE scelga un approccio attendista fino a che la Brexit non sarà risolta”. Al momento, l’azione della BoE “è limitata” poiché “potrebbe essere necessaria un forte potenza di fuoco nel caso di una Brexit disordinata”.

Riunione Bank of England: chi per il dopo Carney?

Un altro problema che l’istituto con sede a Threadneedle Street si trova ad affrontare è rappresentato dalla necessità di scegliere il successore di Carney.

Nominato a novembre 2012, e nonostante un mandato di otto anni, Carney ha da subito annunciato che si sarebbe dimesso dopo cinque anni. Causa la Brexit, l’ex governatore della Bank of Canada ha accettato di rimanere in carica fino a gennaio 2020.

A questo punto, secondo i ben informati, causa uno scenario che continua ad essere particolarmente incerto, al governatore potrebbe essere richiesto di restare in carica per fronteggiare il delicato processo di uscita da Bruxelles.

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