Il governo italiano si appresta a modificare le regole di supervisione della banca centrale
Il nuovo pacchetto di nomine a Bankitalia è passato incredibilmente liscio, considerate le polemiche sulla Popolare di Bari. Ma il Governo potrebbe molto presto cambiare in maniera sostanziale i poteri di supervisione di Banca d’Italia.
Governo vuole modificare i poteri di Bankitalia?
Questa settimana la maggioranza formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Italia Viva ha approvato l’ennesimo salvataggio di una banca, con un decreto d’emergenza che garantirà al più grande istituto di credito del Meridione fino a 900 milioni di euro.
Sin dal 2015, una serie di crac bancari hanno costretto diversi governi italiani a spendere un totale di 20 miliardi di euro, cui hanno contribuito anche istituti sani. Molti politici, 5 Stelle e Lega in testa, hanno dato la colpa alla Banca d’Italia e al suo governatore Ignazio Visco, che hanno sempre negato ogni responsabilità.
Con l’arrivo di Daniele Franco alla direzione generale della banca centrale, potrebbe iniziare un nuovo corso. Andrea Orlando, vicesegretario del Partito Democratico, ha detto a Reuters che il salvataggio della Popolare che “qualcosa non funziona” nell’attuale sistema.
“Se il nostro sospetto è corretto, dobbiamo separare la struttura di supervisione della Banca d’Italia dalle sue altre funzioni”, ha detto l’ex guardasigilli.
“Banca d’Italia è al tempo stesso sia un giocatore che un arbitro, quindi potrebbe esserci bisogno di una revisione delle regole”, ha aggiunto. I pentastellati di Luigi Di Maio hanno già più volte manifestato l’intenzione di modificare l’attuale struttura.
Bankitalia, come potrebbe cambiare dopo l’ennesimo crac
Secondo una fonte anonima citata da Reuters, alcuni membri del governo vorrebbero rendere politiche le nomine del board della banca centrale, finora gestite internamente.
Già dopo lo scoppio del caso della Popolare di Bari il capo del M5S ha detto, in Rai: “Penso che nei prossimi mesi dobbiamo lanciare una riforma del governo della Banca d’Italia”.
Il PD non darebbe l’appoggio per una revisione aggressiva del ruolo della banca centrale, ma quella di Orlando è certamente un’apertura. Anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha detto che eventuali mancanze in tema di supervisione saranno passate al vaglio.
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