Nuovi problemi per Berlusconi che, a causa del mancato versamento di 3,7 milioni di euro dei parlamentari di Forza Italia, rischia di dover lasciare la sede del partito.
Nonostante il protagonismo ritrovato con l’ingresso di Forza Italia nel Governo Draghi e un trend positivo registrato negli ultimi sondaggi, Silvio Berlusconi si trova nuovamente a dover fare i conti con i buchi di bilancio del partito da lui fondato.
Dopo aver garantito personalmente con fideiussioni bancarie per oltre 90 milioni di euro lo scorso luglio, Forza Italia rischia ora di dover dire addio alla sua sede nazionale di San Lorenzo in Lucina, nel centro di Roma.
L’affitto stipulato per i locali, che ammonta a 11 mila euro lordi al mese e oltre 130 mila euro all’anno, sarebbe già scaduto il 28 febbraio. Al momento i soldi in cassa raggiungono invece 200 mila euro, troppo pochi per siglare un nuovo contratto e, al tempo stesso, pagare il personale già ridotto a 12 impiegati.
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Nuova grana per Berlusconi: parlamentari di Forza Italia non pagano
Secondo alcune indiscrezioni, mancherebbero all’appello oltre 3,7 milioni di euro che i parlamentari azzurri avrebbero dovuto versare dal proprio stipendio, tramite il contributo mensile di 900 euro pattuito.
Al momento non è arrivato alcuno avviso di sfratto da parte dei proprietari, ma sarebbe certamente un duro smacco da digerire per Berlusconi ricevere una notifica del genere.
L’ex presidente del Consiglio vorrebbe evitare un nuovo trasloco, avendo già lasciato a fine giugno la sua storica residenza romana di Palazzo Grazioli dopo 25 anni, per trasferirsi alla villa sull’Appia Antica data in usufrutto al regista Franco Zeffirelli fino alla sua morte.
I contributi da parte degli eletti sono l’unico mezzo a disposizione per rimpinguare il bilancio di Forza Italia, dato che il Cavaliere non può intervenire in prima persona a causa delle norme sui finanziamenti ai partiti.
A rischio lo sfratto della sede nazionale di Forza Italia
Per questa ragione, come riportato dal Messaggero, il tesoriere e senatore forzista Alfredo Messina si sarebbe sfogato, sostenendo come occorre prendere al più presto dei duri provvedimenti nei confronti degli inadempienti, i quali rischiano così di mettere il movimento in ginocchio.
Lamentele giustificate anche dal fatto che, rispetto alle altre forze politiche, Berlusconi è il leader che pretende meno dalle donne e gli uomini iscritti a Forza Italia. Gli esponenti del PD, ad esempio, devono restituire ogni mese 1.500 euro dei propri emolumenti, mentre la cifra si alza ulteriormente per i grillini.
Non solo le grane economiche. Silvio Berlusconi dovrò nelle prossime ore indicare chi sostituirà Mara Carfagna per la carica di vice-presidente della Camera, dopo che quest’ultima è stata scelta da Draghi come ministra per il Sud del proprio esecutivo.
Una decisione che potrebbe creare nuove tensioni all’interno di un partito che, rispetto agli anni precedenti, appare sempre meno unito e compatto.
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