Bibbiano, giusto annullare le misure cautelari per il Sindaco: la sentenza della Cassazione

Isabella Policarpio

14 Gennaio 2020 - 15:55

La misura cautelare dell’obbligo di dimora imposta al sindaco Andrea Carletti dopo lo scandalo Bibbiano era illegittima. La Cassazione conferma l’annullamento per “mancanza di elementi” concreti.

Bibbiano, giusto annullare le misure cautelari per il Sindaco: la sentenza della Cassazione

L’obbligo di dimora imposto al sindaco di Bibbiano Andrea Carletti non era legittimo, e quindi la sentenza che ne aveva deciso l’annullamento era corretta. La misura cautelare era stata imposta dopo lo scandalo degli affidi dei minori in Val D’Enza che aveva visto tra i coinvolti anche degli esponenti del PD.

La misura cautelare però non era stata convalidata dal giudice, cosa che aveva destato molto scalpore. Oggi la Corte di Cassazione ha confermato che la decisione di annullare l’obbligo di dimora e quindi il divieto di lasciare Bibbiano era legittimo.

Bibbiano: confermata l’illegittimità dell’obbligo di dimora per il Sindaco

Lo scandalo degli affidi illegali di Bibbiano, scoperto la scorsa estate, ha destato grande scalpore nell’opinione pubblica, così come la decisione di non confermare la misura cautelare dell’obbligo di dimora al sindaco Andrea Carletti, coinvolto nell’indagine.

Adesso la Cassazione ha confermato che la decisione di annullare la misura fu giusta in quanto, nel caso di specie, mancavano i requisiti che giustificano il rinnovo dell’obbligo di dimora, ovvero comportamenti che possono concretamente compromettere lo svolgimento delle indagini o il sospetto di una fuga da parte del Sindaco.

Così la Cassazione nella sentenza del 3 dicembre 2019 ha annullato senza rinvio la misura cautelare, ciò perché, come emerge dalla motivazione della sentenza, mancano “elementi concreti” per supporre la reiterazione dei reati da parte di Carletti.

Nonostante siano trascorsi più di sei mesi, sul caso di Bibbiano restano ancora molti punti da chiarire. Il sindaco Andrea Carletti risulta essere accusato di abuso d’ufficio e falso, per aver “chiuso un occhio” sulle pratiche illecite degli affidi. Tuttavia le accuse di colpevolezza su di lui sembrano affievolirsi, tanto che la Procura di Reggio Emilia sta valutando di archiviare le accuse.

Invece restano indagati Federica Anghinolfi, dirigente dei servizi sociali, Claudio Foti, psicoterapeuta della struttura, insieme alla moglie Nadia Bolognini. Per sapere cosa è successo veramente a Bibbiano bisognerà aspettare ancora.

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