Seduta da incubo sull’AIM Italia per Bio-on a seguito di un report negativo del fondo Quintessential Capital Management.
Sospensione per eccesso di ribasso per le azioni Bio-on. La società, quotata all’AIM Italia e attiva nel settore delle biotecnologie applicate ai materiali di uso comune, è finita nell’occhio del ciclone dopo un report del fondo Quintessential Capital Management.
A Piazza Affari le contrattazioni per le azioni Bio-on sono state sospese, con il titolo che faceva segnare un prezzo teorico di 29,70 euro per azione, meno 25,60 euro rispetto ai 55,30 euro con cui aveva archiviato le contrattazioni ieri. In termini percentuali la caduta è pari al 46,29%.
Bio-on: Quintessential, “un castello di carte”
Sulle azioni della società, che si occupa di chimica ecosostenibile ed è attiva nel settore dei biopolimeri di alta qualità, oggi sono scattate le vendite dopo che il fondo americano Quintessential Capital Management ha diffuso i risultati di un’indagine sulla società. Per gli analisti del fondo, Bio-on è un “castello di carte” basato su una tecnologia improbabile con un fatturato “simulato” grazie ad un «network di scatole vuote».
“Dopo una meticolosa raccolta e analisi di informazioni, siamo giunti alla opinione che Bio-on sia un ‘castello di carte’, uno schema concepito dal management”.
Bio-on: per Quintessential è una grande bolla
“All’apparenza un’ azienda di successo, con fatturato e profitti in crescita, la Bio-on sarebbe in realtà una grande bolla, basata su tecnologia improbabile, con fatturato e crediti essenzialmente ‘simulati’ grazie ad un network di scatole vuote”. Nonostante annunci “altisonanti e progetti ambiziosi” dopo diversi anni dalla sua costituzione, Bio-ON “non ha ancora prodotto né venduto nulla in quantità significative, se non a scatole vuote da sé controllate o affiliate”. Questi alcuni passaggi contenuti nella ricerca degli analisti del fondo americano.
Bio-ON: Quintessential, serie irregolarità in situazione finanziaria
Non è la prima volta che Quintessential veste i panni dello 007. Qualche anno fa ha smascherato Globo, una società di software nata in Grecia ma quotata alla City, in amministrazione controllata dopo che il fondo, a seguito di indagini, l’ha definita “una Parmalat greca".
“Delle molte fabbriche annunciate negli anni, solamente una è stata realizzata, a prezzi esorbitanti e sembrerebbe non essere ancora completata o in produzione”, riporta la nota su Bio-On elaborata dal fondo.
Non solo. “La situazione finanziaria reale risulta precaria e la contabilità presenta serie irregolarità. Alla luce di questo, riteniamo che la situazione di Bio-on sia insostenibile: la società è destinata al collasso totale e, di conseguenza, le sue azioni non hanno valore”. Da segnalare tuttavia che Quintessential riporta che “ha un interesse economico nel movimento di prezzo dell’azione menzionata”.
Bio-on: ecco chi “shorta” il titolo
Analizzando l’andamento delle posizioni nette corte, le azioni dell’azienda sono sotto i riflettori perché tra le più “shortate” dai fond: Bio-on ha il 4,64% del capitale sotto il pressing dei fondi, corrispondente a 4 posizioni nette corte.
Ultima in ordine di tempo (22 luglio) a scommettere al ribasso sul titolo della società quotata sull’AIM è stata Engadine Partners (1,75% del capitale). Engadine si è aggiunta a Think Investments (1,19%), Ennismore Fund Management (0,6%) e Cadian Capital Management (1,1%).
Bio-on smentisce totalmente accuse
A seguito delle valutazioni di Quintessential, la società bolognese ha emesso una nota per smentire “totalmente le affermazioni che attribuirebbero al management della Società comportamenti scorretti e che la Società stia comunicando al mercato informazioni non veritiere”.
Quanto pubblicato “è oggetto di valutazione da parte della Società e dei suoi legali ai fini della propria tutela contro potenziali manipolazioni da parte di fondi speculativi”.
“Si sottolinea infatti che il fondo che ha diffuso il report ha dichiarato un interesse economico nel movimento del prezzo del titolo oggetto del report stesso, come riportato nel proprio disclaimer”.
Inoltre l’azienda ha fatto sapere di star realizzando “con successo mondiale la produzione del PHAs. L’impianto è in piena produzione H24 7/7”.
“Ad oggi in azienda lavorano 110 persone su più turni per assicurare la produttività promessa. È vergognoso l’attacco fatto ad una azienda che innova e lavora, pertanto ci stiamo muovendo con i nostri legali”.
Bio-on: prodotti già in vendita
“La produzione sinora raggiunta è stata al momento utilizzata dalla Società per la realizzazione di prodotti solari nell’ambito della joint venture Aldia SpA in partnership con Unilever e di arredamento nell’ambito della partnership con Kartell SpA, già in vendita sul mercato”, riporta una seconda nota.
“A fronte della disponibilità a visitare l’impianto data dalla Società in sede di Assemblea di approvazione del bilancio del 30 aprile 2019, l’impianto produttivo è stato visitato nel corso degli ultimi mesi da molteplici soggetti di ambito pubblico, finanziario e industriale, ai quali è stata mostrata la piena operatività del medesimo”.
La società ha inoltre precisato che nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 sono contenuti “dati e informazioni sulle joint venture costituite dalla Società nel corso del 2018 con partner di primario standing internazionale”.
Il bilancio è stato certificato dalla società di revisione E&Y, “che ha emesso relazione senza rilievi”.
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