Il colosso del lusso francese, Lvmh, ha chiuso l’affare Birkenstock per 4 miliardi di euro: così i sandali dalla suola di sughero entrano nella galassia glamour di Arnault.
Birkenstock entra nell’universo del lusso di Lvmh. L’operazione – come chiarito dall’ad dell’azienda tedesca, Oliver Reichert – è stata portata avanti dalla società di private equity L Catterton, uno dei tanti player sotto l’ombrello di Lvmh, per una cifra che dovrebbe aggirarsi sui 4 miliardi di euro, debiti compresi.
Per Bernard Arnault, numero uno di Lvmh, non si tratterà dunque di una partecipazione diretta, ma l’impronta del colosso del lusso sarà comunque determinante per le prospettive future della società tedesca: “Aiuteremo Birkenstock a realizzare il suo grande potenziale di crescita”, il messaggio lanciato dal magnate francese.
Lvmh acquista Birkenstock per €4 miliardi: cosa cambia
I 4 miliardi di euro sborsati da L Catterton sono in linea con le indiscrezioni trapelate già un mese fa: una cifra sufficiente a vincere le resistenze di Christian e Alex Birkenstock, eredi della dinastia di calzolai tedesca, già destinatari di diverse offerte negli ultimi anni, tutte rispedite al mittente.
In apparenza, una rivoluzione per l’azienda di Neustadt: produttori di solette ortopediche tra il Settecento e l’Ottocento, Birkenstock non ha mai smarrito la sua identità ed ha associato il suo nome, negli ultimi decenni, agli iconici sandali con le suole di sughero, prodotto di punta con venature politiche, e – soprattutto – bandiera dell’anticonformismo da sventolare in faccia al glamour mainstream.
La caduta di un gigante dell’anti-moda, dunque? Non proprio. I sandali Birkenstock, nonostante il proverbiale anticonformismo dell’azienda tedesca, sono da tempo finiti ai piedi di attori, starlet e guru del lusso, e il passaggio nella mani di Lvmh non evidenzia alcuna contraddizione: semmai, una logica evoluzione per un brand finito - senza intenzione - nei cuori della moda internazionale.
Birkenstock punta su Cina e India
Con Lvmh alle spalle, però, cambiano le prospettive della società: Birkenstock cercherà di ritagliarsi nuove fette di mercato in Cina e in India, rafforzando al tempo stesso la sua presenza negli Stati Uniti e in Europa, dove i sandali made in Germany riscuotono già da tempo un discreto successo.
Le basi, del resto, sono incoraggianti. Mentre alcuni player del lusso, travolti dalla pandemia in corso, continuano a boccheggiare, i conti della società tedesca evidenziano la resilienza delle calzature di Neustadt nell’ora più buia del comparto moda, e hanno già spinto Birkenstock a rafforzare la sua capacità produttiva nel sito di Görlitz.
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