Lvmh, colosso del lusso francese, sta cercando di mettere le mani su Birkenstock, iconico brand tedesco: pronta un’offerta da oltre 4 miliardi di euro.
Lvmh, multinazionale e conglomerata francese con sede a Parigi, è pronta ad avanzare la sua offerta per rilevare il brand tedesco Birkenstock. Secondo le ultime indiscrezioni, il colosso del lusso guidato da Bernard Arnault potrebbe mettere sul piatto oltre 4 miliardi di euro per assicurarsi gli intramontabili sandali con la suola di sughero.
Le avance nei confronti dell’azienda di Neustadt, del resto, non sono una novità: solo nell’ultimo mese due fondi britannici, Permira e Cvc Capital Partners, si erano fatti avanti, ma senza lieto fine. Ora, è il turno di Lvmh: accordo già nei prossimi mesi?
Lvmh punta ad acquistare Birkenstock
Da Louis Vuitton a Birkenstock, il passo è breve. Del resto, la moda non segue schemi, e così le manovre finanziarie dei player che la muovono. Lvmh, passando attraverso il fondo di private equity L Catterton da 22 miliardi di dollari in asset, sta cercando di mettere le mani sul brand tedesco con una offerta che, secondo le ultime indiscrezioni, oscilla tra i 4 e i 4,5 miliardi di dollari, debiti compresi.
Una quota di minoranza, tuttavia, potrebbe finire nelle mani della stessa Lvmh, che continua nel suo progetto di espansione dopo aver rilevato la statunitense Tiffany solo un mese fa, ennesimo pezzo di mosaico per la conglomerata francese.
Ma la partita è ancora da giocare: Birkenstock fin qui ha rispedito al mittente tutte le offerte ricevute, inclusa quella avanzata da Bezos - numero uno di Amazon - nel 2018. I fondi britannici rimangono in gara, e sebbene da più parti si indichi nel mese di marzo la data propizia per le nozze Lvmh-Birkenstock, i precedenti della società tedesca invitano alla prudenza.
Offerta cinque volte superiore al fatturato
Certo, la cifra in ballo potrebbe spostare gli equilibri: 4-4,5 miliardi di euro rappresentano un volume circa cinque volte superiore al fatturato di Birkenstock, e ben aldilà della valutazione – in rapporto ai ricavi – riconosciuta ad altri player della moda, come le italiane Tod’s e Ferragamo.
L’esborso, però, potrebbe essere necessario per vincere le resistenze del board dell’azienda tedesca. Un brand poco avvezzo ai cambiamenti che non segue la moda, ma la detta, come ricordato qualche anno fa da Vogue Italia. E questa identità ha un prezzo.
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