Le autorità di Malaysia e Honduras hanno dichiarato che non adotteranno Bitcoin come valuta legale, ma non escludono il lancio di una crypto di Stato.
Malaysia e Honduras non renderanno Bitcoin una valuta avente corso legale, a differenza di quanto era stato precedentemente prospettato da alcune indiscrezioni giornalistiche. Tuttavia le autorità monetarie dei due Paesi non chiudono le porte all’istituzionalizzazione della tecnologia blockchain, e si dicono favorevoli a condurre ricerche e test per il lancio di una crypto di Stato emessa dalle rispettive banche centrali.
Sempre più Paesi stanno prendendo in considerazione l’adozione di una Central bank digital currency (Cbdc): negli Stati Uniti l’ordine esecutivo firmato dal presidente Joe Biden ha invitato il governo e la Federal Reserve ad analizzare i vantaggi dell’inclusione del dollaro digitale nell’attuale sistema di pagamenti, mentre nel vicino Messico il governo del presidente López ha espresso la volontà di dotare il Paese di una sua stablecoin entro il 2024.
Malaysia e Honduras verso una crypto di Stato
In Malaysia la notizia dell’imminente adozione di Bitcoin come valuta legale era iniziata a circolare in seguito alle dichiarazioni del vice-ministro delle comunicazioni Datuk Zahidi Zainul Abidin, che in un intervento in parlamento si era detto favorevole alla regolamentazione del crypto asset; in Malaysia le piattaforme per lo scambio e la custodia di criptovalute stanno divenendo sempre più popolari, analogamente agli exchange di NFT, e la nazione è in aperta competizione con Singapore per vedersi riconosciuto un ruolo egemone nel settore fintech del Sudest asiatico.
Ciononostante, il viceministro delle finanze Mohd Shahar Abdullah ha dichiarato che l’opinione del suo collega non riflette le intenzioni del governo, secondo cui l’adozione di una Cbdc sarebbe preferibile a quella di BTC, ritenuta troppo rischiosa.
“Le criptovalute come Bitcoin non sono adatte all’uso come strumento di pagamento a causa di varie limitazioni (...) L’evoluzione del panorama tecnico e dei pagamenti ha motivato la Bank Negara Malaysia a condurre un esame approfondito delle prospettive delle valute digitali emesse dalle banche centrali, note anche come Central bank digital currency”.
Anche in Honduras il governo e la Banca centrale hanno smentito le indiscrezioni relative alla legalizzazione di Bitcoin, alimentate da un commento della presidentessa Xiomara Castro rilasciato alla testata online DigitNews.
“Non dobbiamo permettere che El Salvador sia l’unico paese a sfuggire all’egemonia del dollaro. L’Honduras ha il diritto di spostarsi verso i paesi del Primo Mondo”.
Le parole del capo di stato sono state interpretate da molti come un’anticipazione della futura legalizzazione di Bitcoin, ma i portavoce della banca centrale dell’Honduras hanno chiarito che l’adozione di una criptovaluta sarebbe anticostituzionale, in quanto l’art. 342 della Costituzione sancisce che l’emissione monetaria spetta unicamente allo stato e ai suoi organismi; Bitcoin è per sua natura una valuta decentralizzata, e per le autorità monetarie del Paese risulterebbe impossibile poterne controllare e gestire l’offerta sul mercato. Tuttavia, la banca centrale della nazione centroamericana ha comunicato di essere sul punto di terminare uno studio inerente l’emissione della lempira digitale, la Cbdc dell’Honduras. Per il momento non sono state fornite ulteriori informazioni sull’argomento.
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