Battuta d’arresto per Elon Musk: il crollo del Bitcoin e di Tesla valgono il controsorpasso di Jeff Bezos nella classifica dei paperoni (e Bill Gates incalza).
Elon Musk subisce il controsorpasso di Jeff Bezos nella classifica degli uomini più ricchi del mondo e scivola al secondo posto. E questa è già una notizia: a sgonfiare le tasche del tycoon è stato soprattutto il passo falso del Bitcoin, sul quale Musk ha una posizione long da 1,5 miliardi di dollari.
A cascata, poi, è stata travolta Tesla, in flessione dell’8,5% nella prima sessione di Borsa della settimana, picco negativo dal settembre 2020 (-10,3%). Cosa succede? Secondo gli analisti, dietro il tonfo dell’asset e del titolo ci sono le parole rilasciate dallo stesso tycoon – nel fine settimana – sulla valutazione eccessiva del BTC.
Bitcoin torna sotto quota $50.000
Il Bitcoin, dunque: dopo un rally irrefrenabile che aveva portato l’asset, lo scorso fine settimana, ad una quotazione intraday di oltre 57.000 dollari, la crypto è stata travolta da una spirale ribassista ed è scivolata dopo oltre sette giorni al di sotto della soglia psicologica dei 50.000 dollari (al momento della scrittura il BTC viene scambiato a 48.554 dollari).
Il rialzo che ha anticipato il tonfo di ieri era stato dettato da una lunga serie di endorsement: dapprima quello della stessa Tesla, che aveva rivelato il suo investimento da 1,5 miliardi sul BTC, poi le parole al miele delle grandi banche internazionali, da Deutsche Bank a Morgan Stanley, tutte intenzionate a salire sul carrozzone dorato delle criptovalute.
Il rally incandescente, però, è stato raffreddato proprio da Elon Musk. Se i suoi tweet hanno a lungo favorito le fiammate di titoli e asset, da GameStop a Dogecoin, stavolta gli investitori si sono fatti raggelare: la valutazione del BTC “sembra alta”, recita l’ultimo cinguettio del tycoon, e così i mercati sono tornati a scaricare l’asset e a riscoprire gli imprevedibili vizi della crypto, sul quale pesano i timori (mai del tutto sopiti) di una bolla speculativa.
Crolla anche Tesla, -8,5% in un giorno
Tutto, poi, si ripercuote su Tesla. Il titolo green è il terminale nervoso di ogni scommessa che Musk piazza fuori dall’azionario, dalle avanguardiste missioni di SpaceX agli investimenti sul BTC: e proprio quest’ultimo ha contribuito al tonfo all’apertura settimanale del Nasdaq, -8,5%, picco negativo da quel -10,3% incassato lo scorso settembre.
Ma dietro alla frenata del titolo, secondo gli analisti, c’è molto di più: il sell-off ha colpito – sebbene in misura più contenuta - i maggiori titoli tech della Silicon Valley, da Apple a Amazon, con il Nasdaq che ha chiuso in perdita del 2,5%. Si inizia ad intravedere, forse, quella rotazione degli investimenti suggerita dalle incoraggianti prospettive di crescita economica.
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