La banca statunitense JP Morgan ha corretto al rialzo le previsioni sul prezzo di Bitcoin, che potrebbe raggiungere i $150.000 nel lungo periodo.
Gli analisti della banca statunitense JP Morgan hanno fornito nuove previsioni riguardanti i livelli di prezzo che Bitcoin può raggiungere nel lungo periodo: $150.000, vale a dire quasi quattro volte le attuali quotazioni, che al momento della scrittura dell’articolo risultano di poco inferiori a $44.000.
L’istituto di credito ha corretto al rialzo le proprie stime sulla crescita della crypto, chiarendo che BTC può andare incontro a nuovi consistenti cali nei prossimi mesi e, in aggiunta, è stato posto l’accento sul fattore volatilità, che ostacolerebbe l’adozione istituzionale di Bitcoin e di molte altre criptovalute.
Bitcoin a $150.000: l’analisi di JP Morgan
Come premesso, le nuove analisi di JP Morgan suggeriscono che nel lungo periodo Bitcoin abbia buone probabilità di raggiungere il price target dei $150.000, un livello superiore di $4.000 rispetto alla precedente stima fornita dalla banca Usa lo scorso anno. Gli analisti di JP Morgan non hanno fornito una definizione più dettagliata del termine «lungo periodo», pertanto non è chiaro se l’orizzonte temporale in oggetto si riferisca ad anni o decenni.
Le previsioni per il futuro della crypto appaiono floride, tuttavia gli esperti dell’istituto di credito si dicono convinti del fatto che il reale valore di BTC dovrebbe essere inferiore del 12% rispetto alle quotazioni odierne. In funzione di ciò è verosimile aspettarsi nuove flessioni del prezzo sotto i $40.000, alle quali seguiranno potenti risalite.
Nel report si legge, inoltre, che la riduzione della volatilità può portare il reale valore di Bitcoin a quota $50.000, che al momento è ben al di sopra del range all’interno del quale oscilla il prezzo della crypto. In conclusione, gli esperti hanno precisato che i ribassi registrati nel mese di gennaio non hanno avuto il medesimo impatto rispetto a quelli verificatisi durante maggio 2021, poiché in quell’occasione BTC perse circa il 50% del suo valore, mentre nel primo mese del 2022 le perdite complessive ammontavano al 22%. Ciononostante, alcuni parametri indicano la tendenza da parte di molti investitori a ridurre l’esposizione a Bitcoin nel lungo termine, aspetto che potrebbe ritardare la prosecuzione del trend rialzista.
La volatilità di BTC può frenarne l’adozione?
Nel corso della sua analisi, JP Morgan sottolinea che le quotazioni di Bitcoin sarebbero quattro volte più volatili di quelle dell’oro. Questo elemento può disincentivare le operazioni degli investitori istituzionali, i quali non vedrebbero nel crypto asset una solida protezione contro l’inflazione o un ottimo strumento per i pagamenti digitali, in alternativa agli attuali servizi presenti sul mercato.
“La più grande sfida per Bitcoin in futuro è la sua volatilità e i cicli di espansione e contrazioni che ostacolano l’ulteriore adozione istituzionale”.
Recentemente anche la Banca Centrale Europea ha espresso un parere critico sull’adozione di BTC come bene rifugio in sostituzione dell’oro o altri metalli preziosi, asserendo che al momento non sono previsti investimenti istituzionali in Bitcoin o in altre crypto.
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