Secondo Bobby Lee, ex CEO dell’exchange BTCC, il Bitcoin potrebbe chiudere la sua bull run a quota 300.000 dollari nel lungo termine. Poi, però, scoppierà la bolla.
Il Bitcoin potrebbe chiudere la sua bull run a quota 300.000 dollari. La previsione di Bobby Lee, co-fondatore ed ex CEO dell’exchange di criptovalute BTCC, affonda le radici nell’analisi dei movimenti storici della valuta, ora nel pieno di un altro trend rialzista dopo i record di fine 2017.
Poi, però, seguirà quello che gli analisti definiscono “l’inverno del Bitcoin”: con lo scoppio della bolla la crypto potrebbe perdere l’80-90% del suo valore in due anni.
Bitcoin a quota 300.000 dollari?
Ma facciamo un passo indietro: dopo il sell-off dello scorso marzo, quando gli investitori iniziarono a smarcarsi dall’azionario per proteggersi dal terremoto pandemico, il Bitcoin ha preso ritmo e spezzato ogni record sulla sua strada, scavallando lo scorso dicembre i massimi pre-bolla del 2017.
Complice la generale euforia che ha pervaso i mercati finanziari dopo l’intervento della Fed, tra Qe miliardari e tassi d’interesse ai minimi, ma anche gli endorsement piovuti sul BTC dalle grandi banche internazionali, dagli hedge fund, dalle corporate USA e dai giganti dei pagamenti online. Insomma, la finanza mainstream ha aperto le porte alla rivoluzione crypto, e tanto la quotazione del Bitcoin quanto quelle delle altre Altcoin continuano a gonfiarsi, seppur episodicamente frenate dall’alta volatilità.
“Il mercato bull del Bitcoin arriva ogni quattro anni, e questo è uno grosso”, il commento dell’ex numero uno di BTCC Bobby Lee, che affida le sue previsioni all’analisi storica dei movimenti della crypto. E i risultati fanno gongolare gli investitori: già la prossima estate la valuta potrebbe rompere la quota psicologica dei 100.000 dollari per poi chiudere la sua bull run, nel lungo termine, a quota 300.000.
Scenari, questi, che riportano alla memoria l’ultima grande corsa del Bitcoin, in grado di passare da 1.000 a quasi 20.000 dollari nell’ arco di dodici mesi, nel 2017, e che rivoluzionano l’outlook di lungo termine della crypto, con JP Morgan che ad inizio anno aveva visto nella soglia dei 146.000 dollari il target del BTC.
Ma Lee avverte: una bolla, prima o poi, finirà per scoppiare, e dopo aver scavallato la quota (monstre) dei 300.000 dollari il Bitcoin potrebbe iniziare a perdere quota, in una contrazione stimata dell’80-90% in due anni. Insomma, un grande inverno che raffredderà i bollori del mercato, sulla stregua di quanto avvenuto dopo l’ultima grande fiammata della crypto.
Bitcoin, un anno da record: +888%
Ci vorranno anni per confutare le teorie rilanciate da Lee. Al momento il Bitcoin è ancora a distanza siderale dai target tracciati, ma il passo è già da record: un anno fa, nel pieno della prima ondata pandemica, la critpovaluta colava picco, con la quotazione odierna di 57.244 dollari che certifica una variazione percentuale positiva dell’888% in dodici mesi.
Quotazione Bitcoin dal 22/3/2020 al 22/3/2021
Il mercato, però, è ancora volatile, e dopo aver toccato nuovi massimi storici a quota 61.283 dollari - il 12 marzo - la criptovaluta è tornata a perdere terreno, per poi riprendere forza solo negli ultimi giorni grazie all’apertura di Morgan Stanley.
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