Parti di un 777 e di un 747 sono finite rispettivamente in giardini di abitazioni private a Denver e in un’area pubblica del comune di Meerssen (Olanda): Boeing ancora nella bufera
Nuova bufera su Boeing. Appena pochi mesi dopo la ripartenza dei suoi 737 dal Brasile al termine del fermo deciso dalle autorità a marzo del 2019 - a seguito di due incidenti che hanno portato al decesso di 346 persone - nel pomeriggio di ieri la compagnia aerea è finita ancora al centro di accuse per mancanza di sicurezza dei suoi velivoli.
Accuse originate dalla perdita in volo di alcune componenti di un 777, cadute in un’area residenziale di Denver dopo un apparente problema registrato durante il decollo.
Circostanza che fa discutere non poco anche perché non è l’unica, visto che appena 24 ore prima era stato un 747 a perdere pezzi del motore a Maastricht, più precisamente ricaduti nel comune di Meerssen ferendo anche alcuni cittadini e danneggiando edifici.
Ma - va sottolineato - non si registra nessun ferito tra i passeggeri a bordo di entrambi i velivoli, tutti rientrati pochi minuti dopo il problematico decollo agli aeroporti di partenza.
Boeing, nuova bufera: un 777 perde pezzi in volo
Il periodo buio di Boeing inizia a dicembre del 2019, quando due terribili incidenti causano la morte di 346 persone.
Poco dopo, a marzo, le autorità decidono di imporre il fermo del velivolo, che rimarrà in stallo fino a dicembre del 2020. Poi la ripartenza dal Brasile, non senza importanti sanzioni da parte del Governo statunitense, che a gennaio ha deciso per una multa da 2,5 miliardi di dollari.
Una sanzione stabilita sulla base di “dichiarazioni ingannevoli, mezze verità e omissioni degli impiegati di Boeing, che hanno impedito alla FAA di assolvere al suo compito: garantire la sicurezza del comparto.”
Sentenza durissima, ma almeno - si poteva credere allora - in grado di mettere la parola fine al periodo nero del colosso aereo statunitense. Neanche per sogno invece, perché nel giro di 48 ore due diversi velivoli Boeing registrano gravi problemi in fase di decollo e perdono delle componenti in volo.
La circostanza - che ha inevitabilmente riacceso le polemiche sulla sicurezza - ha portato oggi alla messa a terra dei 128 velivoli 777 attivi in tutto il mondo, mentre il 747 che ha riscontrato problemi simili a Maastricht resta in uso, ma il governo olandese ha avviato un’indagine per scoprire le cause dell’accaduto.
Intanto la compagnia soffre anche sul piano economico, dopo una perdita di 12 miliardi di dollari nel 2020, ricavi in calo del 24% e migliaia di licenziamenti obbligati.
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