Bolle speculative: la politica monetaria le combatte veramente?

Flavia Provenzani

26/05/2015

In un intervento, la Mester, presidente della Federal Reserve di Cleveland, osserva come la sola regolamentazione dei sistemi finanziari possa impedire le bolle speculative nell’economia statunitense.

Bolle speculative: la politica monetaria le combatte veramente?

Le banche centrali dovrebbero essere consapevoli degli effetti potenzialmente destabilizzanti di politica monetaria molto espansiva sui sistemi finanziari, commenta un alto funzionario della Federal Reserve lunedì, anche se la politica monetaria non deve essere utilizzata come strumento principale per evitare le bolle speculative.

«Io opterei per di utilizzare degli strumenti macroprudenziali come prima linea di difesa, in quanto possono essere più mirati ai mercati e alle istituzioni in cui i rischi stanno emergendo»,

dichiara il presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester in un discorso alla conferenza annuale della Società di Ricerva sulla Intermediazione Finanziaria in Islanda.

«Tuttavia, ritengo che quando prendiamo decisioni politiche, dovremmo essere consapevoli dei legami della nostra politica monetaria non convenzionale con i tassi di interesse vicini allo zero con la stabilità finanziaria a livello esteso.»

Il timore che i tassi vicino allo zero della Fed, in campo da dicembre 2008, possano creare nuove bolle speculative ed un’eventuale crisi ha spinto alcuni funzionari della Federal Reserve a fare pressione sulla banca centrale degli Stati Uniti affinché rialzi i tassi di interesse il prima possibile.

Ma l’opinione della Mester che la Fed possa prevenire in modo efficace una nuova crisi attraverso la regolamentazione e la supervisione del sistema bancario e finanziario è in linea con la vione della maggior parte dei suoi colleghi, che crede che, nonostante la comprensione imperfetta dei rischi del sistema finanziario, la politica monetaria debba essere sololinea di difesa secondaria contro le bolle speculative.

Allo stesso tempo la Mester, che non è un membro votante nella definizione delle politiche della Fed quest’anno, ha chiesto più volte alla Federal Reserve di iniziare ad alzare i tassi nel breve termine.

Nel suo discorso, il membro della Fed non ha affrontato l’orientamento della politica monetaria attuale o lo stato dell’economia degli Stati Uniti.

Ha ribadito, infine, l’opinione condivisa da quasi tutti i suoi colleghi, secondo cui le decisioni di politica monetaria della Fed dovrebbero essere esenti dalle pressioni politiche.

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