In Brasile si è concluso il lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta del Senato: Jair Bolsonaro è accusato di omicidio plurimo per i morti Covid, ma dovrebbe salvarsi dall’impeachment.
Jair Bolsonaro rischia l’impeachment per la gestione dell’emergenza Covid in Brasile, dove dall’inizio della pandemia sono stati oltre 600.000 i decessi accertati e 21,7 milioni le persone contagiate in totale.
Dopo mesi di indagini e audizioni, la Commissione parlamentare di inchiesta del Senato ha concluso il suo lavoro stilando un corposo rapporto di ben 1.200 pagine. Sono nove le accuse nei confronti del Presidente, tutte pesantissime e che si riferiscono a crimini internazionali.
Jair Bolsonaro per la Commissione è colpevole di omicidio di massa, crimini contro l’umanità e prevaricazione, mentre alla fine sono state lasciate cadere le accuse di omicidio e genocidio delle poplazioni indigene.
Secondo il rapporto stilato dai senatori, di ogni colore politico, il governo Bolsonaro e il suo apparato (in totale sotto accusa ci sono 69 persone tra cui anche i tre figli del Presidente) sono colpevoli di non aver preso volontariamente delle misure per cercare di contrastare la diffusione del Covid in Brasile, il tutto per non mettere in difficoltà l’economia del Paese.
Nello specifico l’indagine ha riguardato circa 300.000 morti che potevano essere in gran parte evitati: nel mirino ci sono così l’incitamento all’uso di farmaci di non dimostrata efficacia come l’idrossiclorochina o l’ivermectina e il ritardo nell’avvio della campagna vaccinale.
Cosa rischia Bolsonaro
Nonostante le accuse pesantissime, Jair Bolsonaro in patria difficilmente finirà sotto impeachment. Il rapporto realizzato dalla Commissione infatti dovrà essere approvato entro il 26 ottobre dal Senato, dove il Presidente ha la maggioranza grazie al supporto esterno di diverse forze di centrodestra.
Se comunque il dossier dovesse essere approvato dalla Camera Alta del Congresso, questo finirebbe sul tavolo di Augusto Aras, il Procuratore Generale considerato molto vicino a Jair Bolsonaro che di recente gli ha rinnovato il mandato. Il rischio che le accuse possano finire in un binario morto di conseguenza appare concreto.
Discorso differente se la Polizia Federale dovesse aprire una indagine: solo per l’accusa di aver intenzionalmente propagato la pandemia, visti i tanti morti Bolsonaro rischierebbe fino a 30 anni di prigione.
C’è poi la possibilità che si possa muovere anche Corte Penale Internazionale: caduta l’accusa di genocidio, potrebbe restare in piedi quella di crimini contro l’umanità. Tutta questa vicenda però potrebbe avere un altro effetto immediato.
A ottobre 2022 in Brasile ci saranno le elezioni: per i sondaggi il socialista Lula sarebbe in netto vantaggio al 53%, con Bolsonaro dato staccatissimo al 31% e superato anche dal conservatore Datena indicato al 33%.
Insomma anche se alla fine dovesse riuscire a evitare l’impeachment o i processi nonostante le gravissime accuse, tra un anno quando si apriranno le urne il Brasile potrebbe comunque archiviare la stagione di Bolsonaro.
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