Tutte le indicazioni per le aziende che devono recuperare, attraverso il credito d’imposta e il modello F24, il bonus erogato ai dipendenti
Entra nel vivo la fase di attuazione del Decreto Legge 66/2014 che assegna ai lavoratori con un reddito compreso tra gli 8.145 euro e i 24.000 euro un bonus in busta paga di 80 euro. Al di là dei benefici che molti cittadini otterranno da questa misura, è opportuno chiarire anche l’iter che le aziende dovranno seguire per recuperare il denaro assegnato ai propri lavoratori.
Quali sono le necessità delle aziende
Più nello specifico, le aziende e i sostituti d’imposta si trovano di fronte al problema di dover recuperare la somma di 80 euro, anticipata nella busta paga di Maggio, di ciascuno dei propri lavoratori appartenenti alla fascia di reddito sopraindicata. Tale compensazione potrà avvenire grazie alla compilazione del modello F24, attraverso l’utilizzo di ritenute fiscali e contributi, sia per le piccole aziende sia per quelle imprese che superano il limite di 700mila euro l’anno di reddito, anche al netto delle compensazioni fiscali.
Cosa succede in pratica
Se consideriamo un caso pratico, il DL 66/2014 prevede che il singolo sostituto d’imposta, ovvero l’impresa, riconosca, già nella busta paga di Maggio, ai proprio lavoratori il bonus che è, nella quasi totalità dei casi, pari a 80 euro mensili, in via automatica. Per l’erogazione vera e propria del bonus, il sostituto d’imposta può utilizzare l’ammontare complessivo delle ritenute disponibile per il relativo periodo di paga e, se sussiste una differenza (ovvero se le ritenute sono inferiori agli 80 euro dovuti) , i contributi previdenziali dovuti, sempre per il periodo a cui si riferisce la busta paga. Le ritenute utilizzabili dal datore di lavoro sono Irpef, addizionali regionali e comunali, premi di produttività e contributo di solidarietà.
A cosa serve il modello F24
Dal momento che il bonus viene erogato ai dipendenti e non più trattenuto dall’azienda, per il pagamento di tasse, ritenute e oneri previdenziali, sorge, per l’azienda stessa, il problema di recuperare tali somme. In altri termini, il sostituto d’imposta, ovvero l’azienda, acquisisce un credito d’imposta (un credito sulle tasse) che può essere compensato attraverso la compilazione del modello F24.
Il codice tributo
Come spiega, infatti, l’Agenzia delle Entrate, nel la risoluzione n. 48/E del 7 Maggio 2014, i datori di lavoro sono tenuti a compilare il modello F24 per compensare il credito d’imposta erogato ai dipendenti. A tal fine l’erario ha istituito lo specifico codice “1655” denominato “Recupero da parte dei sostituti d’imposta delle somme erogate ai sensi dell’articolo 1 del dl 66/2014”.
Come si compila il modello F24
Quando si procede a compilare il modello F24, il codice tributo va indicato nella sezione “erario”, nel campo dedicato al codice tributo, vicino alla colonna per “importi a credito compensati”. Nei campi “rateazione/regione/prov./mese rif.” e “anno di riferimento”, vanno invece indicati il mese e anno in cui è avvenuta l’erogazione del bonus, rispettivamente nel formato “00MM” e “AAAA”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti