La commissione bilancio del Senato propone con un emendamento il dimezzamento del bonus bebè che in questo modo dal 2019 passerà da 80 a 40 euro mensili; inoltre l’agevolazione non avrà più validità triennale ma si esaurirà dopo un anno.
Il bonus bebè viene stabilizzato ma ridotto alla metà, ossia a 480 euro annui, dal 2019 fino almeno al 2020: l’assegno pieno viene mantenuto quindi solo per il 2018. Il bonus viene sostanzialmente dimezzato da un emendamento presentato a Palazzo Madama: da 80 euro al mese si passerà a 40.
Questa è la novità principale tra quelle approvate nella maratona notturna dalla commissione Bilancio del Senato che ha concluso il lavoro sul testo dando mandato al relatore per l’Aula.
L’emendamento non è ancora definitivo ma se passasse le mensilità assegnate a chi usufruisce di questa agevolazione resterebbero invariate solo per l’anno in corso per il quale si manterrebbe la cifra di 80 euro al mese.
Gli altri criteri di assegnazione restano invariati ma questo cambiamento potrebbe rappresentare una grossa perdita per i neogenitori.
Bonus dimezzato
Oltre al suddetto dimezzamento del bonus bebè o assegno di natalità per i bambini nati nel 2019 si prevedono altre modifiche tra cui la più importante riguarda il fatto che l’agevolazione non spetterà più fino al terzo anno di vita del bambino ma solo fino al compimento del primo anno d’età.
I parametri ISEE utili al riconoscimento del bonus non cambieranno e potranno quindi continuare a beneficiarne tutte le famiglie con reddito inferiore a 25.000 euro. Per maggiori informazioni sui requisiti e le modalità di richiesta del bonus rimandiamo alla nostra guida.
Il bonus mantiene la validità come in precedenza anche per i bambini adottati da famiglie che rientrano sempre nella stessa fascia di reddito annuo.
Altre modifiche
Ma non ci sono solo notizie negative: l’emendamento infatti prevede di aiutare le famiglie la cui soglia reddituale è veramente al limite. Infatti il bonus, se l’emendamento andasse avanti, verrebbe raddoppiato per chi ha un ISEE inferiore ai 7.000 euro annui: in questo caso la mensilità percepita salirebbe da 80 euro al mese a 160.
Importante capire che queste modifiche sono per il momento ancora eventuali e comunque riguarderebbero solo il 2019 mentre restano invariate invece le condizioni del bonus per il 2018.
Anche la gestione dell’agevolazione rimarrà la stessa: a procedere al controllo dei requisiti e al versamento del bonus sarà sempre l’Inps che invierà relazioni puntuali al ministero del Lavoro.
Per chiarire ulteriormente ciò che cambierà effettivamente dal 2019 è utile fare un esempio: un bambino nato o adottato a ottobre 2018 si vedrà riconoscere un bonus mensile di 80 euro per 3 mesi mentre a partire da gennaio 2019 fino a ottobre dello stesso anno per la durata complessiva di un anno, quindi per i restanti nove mesi, ne riceverà solo 40.
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