Bonus busta paga per gli insegnanti in arrivo: ecco quanto si prende

Teresa Maddonni

15/03/2021

Un bonus in busta paga per gli insegnanti è in arrivo nel 2021 grazie al rinnovo contrattuale previsto. Quanto si prende? Se ne discuterà domani nell’incontro tra il ministro Bianchi e i sindacati per il Patto sull’Istruzione.

Bonus busta paga per gli insegnanti in arrivo: ecco quanto si prende

Un «bonus» in busta paga per gli insegnanti dovrebbe essere in arrivo, ma quanto si prende di più sullo stipendio futuro?

Sì perché parliamo di bonus in busta paga per riferirci a quello che sarà l’aumento per gli insegnanti previsto dal rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2019-2021.

La scorsa settimana il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, con il premier Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, ha firmato nella sala verde di Palazzo Chigi il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale nel quale rientra anche il bonus in busta paga per i dipendenti pubblici derivante dai rinnovi contrattuali.

Per gli insegnanti della scuola, anche i precari, il bonus in busta paga dovrebbe attestarsi intorno agli 87 euro lordi. Vediamo nel dettaglio quanto spetta di aumento.

Bonus busta paga insegnanti: ecco quanto si prende

Il bonus in busta paga per gli insegnanti con il rinnovo del contratto sarebbe di 87 euro lordi circa e alla fine quanto si prende è assai meno al netto.

L’aumento medio con il rinnovo del contratto spetterebbe a 850mila docenti, tra cui anche i precari, di un settore quale quello della scuola con gli stipendi tra i più bassi del pubblico impiego secondo quanto stabilito da Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni.

Al netto si tratterebbe di massimo 55 euro in più in busta paga per gli insegnanti.

Le risorse per i rinnovi contrattuali di tutti i dipendenti pubblici sono 3,7 miliardi di euro nei quali rientrano anche i 400 milioni della Legge di Bilancio 2021. Il che dovrebbe portare al bonus in busta paga di 107 euro medi di cui abbiamo detto. Secondo fonti sindacali, come riporta Il Sole 24 Ore, da questi vanno sottratti:

  • 575 milioni di euro per l’indennità di vacanza contrattuale;
  • l’elemento perequativo che coinvolge il 40% dei dipendenti pubblici specie quelli della scuola;
  • i trattamenti accessori del comparto militare, polizia e vigili del fuoco.

Di questi fondi per il bonus in busta paga degli insegnanti andrebbero 1,7 o 1,8 miliardi di euro circa che si tradurrebbero in un aumento di circa 87 euro medi lordi mensili, in cui è compreso l’elemento perequativo di 11,50 euro come riporta il quotidiano economico.

Agli 87 euro però va aggiunto lo ricordiamo anche un altro bonus in busta paga per gli insegnanti ovvero quello derivante dal taglio del cuneo fiscale previsto da luglio 2020.

Di rinnovo del contratto, e quindi del bonus in busta paga per gli insegnanti, si comincerà a discutere proprio domani martedì 16 marzo quando il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi incontrerà i sindacati per definire il “Patto per l’Istruzione”.

Non solo bonus in busta paga: cosa prevede il Patto per l’Istruzione

È ancora presto per dire cosa prevederà il Patto per l’Istruzione, ma nell’incontro di domani con i sindacati non si parlerà solo del bonus in busta paga per gli insegnanti.

Nell’incontro si parlerà di scuola e i punti essenziali del Patto, dovrebbero essere, sempre secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, i seguenti:

  • valorizzazione della contrattazione decentrata;
  • aumento delle risorse per il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa;
  • didattica digitale integrata e smart working per gli insegnanti (questione centrale per tutti i dipendenti pubblici);
  • formazione dei docenti, anche e soprattutto digitale.

Questo ultimo aspetto in particolare sarà centrale anche nel Recovery Plan, con la riforma del concorso scuola: il reclutamento dal 2023 passerebbe sì per una prova concorsuale, ma che si considererà effettivamente superata solo dopo un anno di tirocinio e relativa valutazione.

Queste erano le previsioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo Conte e che potrebbe restare anche con il nuovo governo stando alle schede inviate la scorsa settimana in Parlamento.

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