Novità a proposito del bonus al merito dei docenti: come fare per riceverlo? Ecco le informazioni utili per capire quali sono i requisiti richiesti agli insegnanti meritevoli e quali criteri saranno indicati nella circolare del Miur.
Il bonus al merito degli insegnanti emanato dal Miur ha dato ufficialmente il via alla valutazione del merito dei docenti italiani.
Il bonus, che consiste in un premio in denaro elargito dal Ministero alle scuole di tutto il territorio nazionale, rappresenta per il Miur “uno strumento che finalmente potrà dare un riconoscimento aggiuntivo a quei docenti che meritano di essere particolarmente valorizzati, secondo il giudizio dato dalla loro comunità scolastica”.
Il decreto del Miur sul bonus al merito, criticato da molti docenti italiani e dai sindacati, ha ribadito che i destinatari del premio sono i docenti di ruolo che svolgono attività su posti comuni, su posti di sostegno e di religione in scuole di qualunque ordine e grado. Questi insegnanti, per essere considerati meritevoli, devono essersi distinti per competenze professionali, conoscenze e metodo didattico.
La somma stanziata dal Miur per premiare i docenti più meritevoli è 200 milioni di euro. Ogni scuola italiana, quindi, si vedrà erogata circa 23mila euro: questi soldi dovranno essere ripartiti tra i docenti, tenendo conto che l’80% del totale sarà ripartito in base al numero dei professori, mentre per il restante 20% terrà in considerazione alcuni criteri come la presenza numerica di alunni disabili e di alunni stranieri, il numero di ragazzi per classe e la collocazione in sedi montane.
Il decreto, nonostante le polemiche e i dubbi, passerà alla Corte dei conti per la registrazione e tra non molto giungerà nelle scuole italiane sotto forma di circolare, che dovrà chiarire alcuni punti ancora oscuri e i criteri con cui i presidi e i comitati di valutazione dovranno selezionare gli insegnanti meritevoli del premio.
Bonus merito ai docenti: requisiti e beneficiari
Per ottenere il bonus in denaro l’insegnante deve essersi maggiormente distinto per le proprie capacità d’insegnamento, le conoscenze e la passione messa nel proprio lavoro.
I docenti meritevoli non riceveranno tutti la stessa cifra poiché sarà la scuola di appartenenza a decidere come elargire il premio, attenendosi ai principi guida stabiliti dal comitato di valutazione. Ancora non è chiaro come sarà suddiviso il fondo del Miur, ma è possibile che anche tra i diversi istituti la somma concessa potrà essere diversa.
Il nucleo di valutazione sarà formato da 3 insegnanti, 2 genitori (per le scuole elementari e medie) e un componente esterno scelto dall’Ufficio scolastico Regionale.
Nell’individuare i docenti più meritevoli bisognerà innanzitutto tenere conto di quelli che operano nelle zone a rischio. Per quanto riguarda alcuni requisiti essenziali per ottenere il premio in denaro, il docente dovrà:
- possedere ottime competenze nel proprio lavoro;
- apportare, col proprio lavoro, miglioramenti alla scuola in cui insegna;
- usare una didattica ritenuta efficace ai fini dei miglioramenti degli alunni.
Bonus merito ai docenti: criteri e circolare
Il decreto ministeriale deve ora passare alla Corte dei conti per effettuarne la registrazione. In seguito verrà inviato alle scuole insieme alla circolare di accompagnamento e alla tabella dove saranno riportate le indicazioni sui fondi e la suddivisione dei bonus su base regionale.
La circolare sarà più importante del decreto stesso visto che al suo interno il Miur ribadirà i criteri più importanti con cui il bonus verrà assegnato agli insegnanti meritevoli.
In particolare la circolare chiarirà 3 concetti fondamentali:
- il preside della scuola avrà il compito di individuare i docenti meritevoli senza distribuire i fondi “a pioggia” né tanto meno concederli a uno o due insegnanti. Se il dirigente scolastico non si atterrà a questa regola sarà giudicato negativamente;
- i criteri di comportamento nel caso di collegi imperfetti, per scongiurare il rischio di non votare in maniera imparziale;
- il bonus al merito dei docenti non sarà in alcun modo soggetto di contrattazione integrativa.
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